La produzione italiana di imballaggi di settembre è tornata approssimativamente ai livelli precrisi (‑0,3% rispetto allo stesso mese del 2019). Il dato conferma i risultati di agosto. Gli effetti economici della prima ondata della Covid19 sui volumi della produzione sono dietro di noi e, soprattutto, meno severi di quanto temuto. (a cura di Antonio Savini-ASEtude-asetudes @ gmail.com)
Nel complesso, la produzione italiana di imballaggi si è contratta del 3,0% nei mesi gennaio-settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Quasi tutti i comparti a settembre sono tornati su livelli comparabili a quelli dell’anno scorso. Solo la produzione d’imballaggi in legno, ancorché in ripresa, rimane del 4,7% inferiore a quella di settembre 2019.
A settembre, la produzione italiana di imballaggi ottiene un risultato migliore di quello dell’industria italiana, che segna una battuta di arresto (-5,9% rispetto a settembre 2019). Nel contesto internazionale, la produzione d’imballaggi dell’Unione Europea a 27 diminuisce in media del 2,3% rispetto a settembre 2019.
Nei primi 9 mesi del 2020, invece, la produzione europea ha subito un calo del 3,8%. Se si considera la gravità delle perturbazioni economiche causate dalle misure anti-Covid19 nel vecchio continente, si tratta di una diminuzione relativamente contenuta. Dietro questo risultato si evidenzia uno sfasamento tra le dinamiche delle principali economie.
Tra i grandi paesi, la produzione italiana nei primi nove mesi del 2020 ottiene risultati migliori della media europea anche se non come la Germania (-2,6%). All’estremo opposto, Spagna e Francia soffrono più del nostro paese con contrazioni tendenziali della produzione rispettivamente del 3,9% e del 6,5%.
A seguire, gli indici settoriali della produzione di imballaggi in Italia.
