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Export / Food ancora debole

La rilevazione ISTAT di giugno conferma la crescita tendenziale ma non così solida come per altri comparti

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export italiano food

Le esportazioni italiane di beni non durevoli a giugno 2021 sono cresciute del 15,2% rispetto allo stesso mese del 2020 (+1,6% sul giugno 2019), mentre quelle dei primi sei mesi del 2021 dell’11% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno (+2,2%).

La maggior parte di queste esportazioni sono riferite al settore agroalimentare: si prevede che i prossimi sei mesi consolideranno la tendenza, portando le vendite estere a superare la soglia dei 50 miliardi di euro, dei quali 40 riferiti a prodotti trasformati.

I dati, raccolti ed elaborati da ISTAT, indicano per il primo quadrimestre anche le nazioni di destinazione: USA +6,4%, seguiti da Germania a +2,8% e Francia al 2%, mentre la Svizzera, fuori dall’UE, ha aumentato gli acquisti dell’11,2%.

In Cina le consegne sono aumentare di oltre il 50%, ma anche in Corea (+52%), Vietnam (+37,3%) e Malesia (+36,6%). L’embargo contro la Russia non ha impedito le importazioni di alimenti italiani, cresciute nel primo quadrimestre del 18%.

Il risultato ottenuto nelle esportazioni si riferisce tuttavia ai dati grezzi, non depurati da fluttuazioni stagionali; quelli destagionalizzati, i più idonei a cogliere l’evoluzione congiunturale delle vendite estere, mostrano un incremento dello 0,3% (giugno 2021 rispetto a maggio 2021) e dell’1,5% nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre.

Sia nelle valutazioni dei dati grezzi sia in quelle dei dati destagionalizzati, la crescita del settore dei beni di consumo non durevoli risulta la più debole rispetto ai settori beni durevoli, strumentali, intermedi ed energia, che costituiscono la struttura dei raggruppamenti industriali principali della rilevazione ISTAT.