Prezzi record, consumi ed emissioni in crescita a seguito del calo delle rinnovabili e dell’importazione di energia: è questa la fotografia fornita dall’ENEA sul sistema energetico italiano, all’interno Analisi trimestrale per i primi mesi del 2022.
Per il quinto trimestre consecutivo aumentano i consumi (+2,5%), mentre l’import segna un -20,5%. Le rinnovabili sono penalizzate dal crollo dell’idroelettrico (-40%), che eolico e solare insieme non riescono a compensare (+11%). Si ricorre dunque alla produzione da carbone, con un conseguente aumento di emissioni (+8%). L’indice ENEA-ISPRED – che misura l’andamento della transizione energetica sulla base di prezzi, CO2 e sicurezza degli approvvigionamenti – diminuisce ancora e segna un -29% sul trimestre precedente.
“Il balzo delle emissioni di anidride carbonica e i prezzi record dell’energia hanno fortemente penalizzato l’ISPRED”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi. “A questi livelli, per rispettare i nuovi obiettivi europei Fit for 55 (riduzione al 2030 del 55% delle emissioni nette dell’UE rispetto al 1990) sarà necessario un taglio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi otto anni”.
Il prezzo medio di borsa per l’elettricità ha superato i 250€/MWh, il quadruplo rispetto allo scorso anno. Anche per il gas naturale i prezzi al consumo si sono attestati nel I trimestre su nuovi massimi storici: 1,4 €/m3 per i consumatori; per le imprese meno energivore, il prezzo si è attestato nel trimestre a circa 1 €/m3, un valore triplo rispetto allo stesso periodo 2021.
Credits immagine: Istockphoto