Tra luglio e ottobre 2021, L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato nove società, complessivamente per circa 5 milioni di euro. L'accusa è quella di aver attuato pratiche commerciali aggressive e ingannevoli, iscrivendo nelle proprie banche dati microimprese che non ne avevano fatto richiesta e pretendendo da loro il pagamento di ingenti somme.
Si tratta di pratiche diffuse sull’intero territorio nazionale volte a condizionare indebitamente il processo decisionale delle microimprese, approfittando del loro timore di essere svantaggiate per non aver compiuto adempimenti prospettati come necessari. Secondo l’Autorità spesso tali pratiche, in genere attuate da società estere, sono seguite da un’intensa attività di recupero del credito ingiustamente vantato, tramite solleciti, diffide e talvolta con la minaccia di intraprendere azioni giudiziarie internazionali.