Biomethaverse è il nuovo progetto europeo per lo sviluppo di nuove tecnologie per il biometano. Vale 10 milioni di euro e vede coinvolti 22 partner da 9 paesi, tra cui ENEA, ISINNOVA (coordinatore), Politecnico di Milano, Gruppo CAP, SIAD e Consorzio Italiano Compostatori in Italia.
Gli obiettivi sono ambiziosi e prevedono un aumento della produzione di biometano del 66%, con una riduzione dei costi pari al 44%, per creare circa 300mila posti di lavoro in Europa entro il 2030 ed evitare l’emissione di gas serra per un equivalente di 113 tonnellate di CO2.
“Il progetto avrà come scopo fondamentale la realizzazione di impianti dimostrativi per la produzione di biometano. Ma prima di tutto dovremo arrivare a diversificare la base tecnologica, aumentarne l’efficienza produttiva e abbattere i costi. Questo gas è ancora costoso da produrre e le tecnologie di metanazione ancora poco mature e diffuse” spiega Alessandro Agostini, ricercatore del laboratorio Accumulo di Energia, Batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’Idrogeno e referente per ENEA del progetto.
Nei quattro anni e mezzo previsti, Biomethaverse dovrà dimostrare cinque vie innovative di conversione a biometano in altrettanti Paesi europei (Francia, Grecia, Svezia, Ucraina e Italia presso l’impianto di CAP Holding, in provincia di Milano), sotto il coordinamento della European Biogas Association. In particolare, in quattro dimostratori di Biomethaverse il biogas o il syngas verranno combinati con idrogeno rinnovabile, mentre nel quinto caso, sarà utilizzata direttamente elettricità rinnovabile per aumentare la resa complessiva di biometano prodotto da microorganismi.
“Ad oggi il biometano – spiegano da ENEA – viene prodotto ‘ripulendo’ (upgrading) il biogas ottenuto dalla fermentazione biologica in ambiente anaerobico di biomasse come rifiuti organici, sottoprodotti agricoli o dell’industria alimentare. La CO2 co-prodotta durante il processo di conversione della biomassa viene separata dal biometano per aumentarne la concentrazione e ottenere un flusso puro di metano. Ora, grazie al progetto UE, sarà possibile utilizzare la CO2 prodotta assieme a energia elettrica rinnovabile, o a idrogeno verde, per produrre biometano aggiuntivo; in questo modo il processo, chiamato metanazione, sarà in grado di fornire ulteriore capacità di accumulo di energia per fungere da vettore di energia rinnovabile flessibile”.