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Giovanna Giuliana Buonocore, Primo Ricercatore CNR-membro GSICA

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Materiali

GSICA / A Reggio Emilia 128 scienziati sul food packaging

Design sistemico, nuovi materiali biologici e sicurezza dell’R-PET i temi delle Key Note di apertura delle quattro sessioni di SLIM 2024, evento internazionale biennale organizzato da GSICA

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Carlos Fuenmayor dell'Universidad de Colombia tiene la sua relazioen a SLIM 2024

Il 23 maggio scorso, a Reggio Emilia, si è conclusa l’undicesima edizione di SLIM (Shelf Life International Meeting), l’evento creato da GSICA più di venti anni fa per affrontare i temi che uniscono le problematiche di Shelf Life a quelle del Food Packaging e per presentare i risultati più significativi della ricerca scientifica in questi campi. (nella fotografia di apertura, Carlos Fuenmayor dell'Universidad de Colombia tiene la sua relazione a SLIM 2024.
L’evento, a cadenza biennale, si è tenuto in questi anni in diverse località nazionali (Milano, Catania, Ischia, Napoli, Reggio Emilia) e in varie città estere in Spagna, Corea del Sud, Stati Uniti, Tailandia e Colombia; il prossimo SLIM si terrà in Spagna a Santiago de Compostela nel 2026.
Il Meeting, in questi due decenni, è progressivamente cresciuto sia quantitativamente, per il numero dei partecipanti e delle tematiche affrontate, sia qualitativamente per il rigore e il livello di innovazione dei contributi scientifici proposti. Lo testimonia il fatto che ampie selezioni dei contributi presentati ai convegni delle due ultime edizioni, sono state pubblicate in Numeri Speciali (Special Issues) di due tra le più importanti e quotate riviste scientifiche dei settori Food Science e Food Packaging quali Food Research International (Q1, IF 7.0) e Food Packaging and Shelf Life (Q1, IF 8.5).
All’ultima edizione di SLIM, ospitata dall’Università di Modena e Reggio Emilia, hanno preso parte 128 congressisti, provenienti da 13 differenti Paesi e da 49 diverse Istituzioni e Organizzazioni, e sono stati pubblicati 79 posters e 44 presentazioni orali.

SLIM 2024 promosso e organizzato da GSICA
I lavori scientifici si sono articolati in quattro sessioni: Shelf Life Assessment and Prediction, Innovative Technologies for Shelf Life Extension, Trends in Packaging Materials Development, Technical and Safety Issues of Recycled and Sustainable Packaging. Le sessioni sono state tutte introdotte da una Keynote Lecture proposta da un Relatore invitato dal GSICA, ognuna delle quali merita di essere concisamente richiamata in questa sintesi informativa, per rendere conto dell’ampiezza dei contenuti e del livello scientifico dei contributi (vedi nota 1 a fine articolo).
La prima sessione è stata aperta dalla Keynote della Prof.ssa Helén Williams della Karlstad University, Svezia, dal titolo “Packaging design for reducing food waste”. Ricordando che l'imballaggio alimentare è uno dei fattori che contribuiscono all'emergere della moderna società, Helén Williams ha sottolineato come, grazie a imballaggi sempre più performanti, il cibo possa essere consumato molto tempo dopo la sua preparazione e molto lontano da dove è stato prodotto, concludendo che non si può non riconoscere che il packaging abbia ampliato il sistema alimentare sia nello spazio che nel tempo. Negli ultimi decenni, tuttavia, i benefici del packaging sono stati spesso trascurati, a differenza di quegli effetti meno positivi o dannosi, conseguenza dei problemi legati alla gestione dei rifiuti e all’inquinamento di plastica negli oceani che hanno guadagnato sempre maggiore attenzione.

Visita guidata per i congressisti allo stabilimento Barilla di Pedrignano in occasione di SLIM 2024
Visita a stabilimento Barilla in occasione di SLIM 2024
Tuttavia non si può ignorare come lo spreco alimentare sia una delle principali preoccupazioni ambientali, rappresentando circa il 10% delle emissioni globali. La professoressa svedese, fornendo molti esempi concreti, ha ricordato a tutti come un imballaggio ben progettato ha il potenziale per ridurre gli sprechi alimentari, mentre un imballaggio mal progettato può aggravare il problema, e ha concluso sottolineando che le tecnologie di packaging debbono basarsi su un approccio sistemico in cui si affrontino insieme l’impatto ambientale degli alimenti e degli imballaggi, considerando attentamente i bisogni e i comportamenti dei vari attori e del contesto.

Social Dinner in occasione della undicesima edizione di SLIM GSICA
Social Dinner in occasione della undicesima edizione di SLIM GSICA
La seconda giornata di SLIM si è aperta con la Keynote Lecture della Prof.ssa Sara Limbo, dell’Università degli Studi di Milano, che ha introdotto i temi della sessione Innovative Technologies for Shelf Life Extension con la presentazione dal titolo “Active packaging and waste valorization: a real opportunity for food sustainability?” In essa Sara Limbo ha discusso criticamente l'integrazione di biopolimeri e molecole bioattive derivate dai rifiuti e da materiali di scarto delle produzioni alimentari nei sistemi di imballaggio attivi, esaminando il loro potenziale per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la sostenibilità nell'industria alimentare. Nel perseguire l’obiettivo della sostenibilità alimentare, la valorizzazione dei materiali di scarto per applicazioni di imballaggio attivo è emersa certamente come un’opportunità molto promettente; tuttavia, persistono importanti sfide nella trasformazione dei biopolimeri derivati dai rifiuti per un Active Packaging efficace e sostenibile. Tra questi, la complessità di lavorazione dovuta alla variabilità del materiale, i problemi di compatibilità con i bioadditivi che influiscono sull'integrità del materiale, le difficoltà di scale-up dal laboratorio alla scala industriale e l'ottimizzazione delle proprietà meccaniche e barriera per soddisfare gli standard del settore. Mentre questo approccio promette di ridurre gli sprechi alimentari e migliorare la qualità degli alimenti, è necessario prestare particolare attenzione a fattori quali la migrazione dei composti attivi, la conformità normativa e l’accettazione da parte dei consumatori.
Abbracciando l’approccio della Progettazione Sicura e Sostenibile, ha sottolineato in conclusione la Prof.ssa Limbo, lo sviluppo di imballaggi attivi utilizzando materie prime di scarto non deve dimenticare i principi di sicurezza, l’impatto ambientale e le prestazioni finali, durante l’intero processo di progettazione e sviluppo.

I lavori di SLIM 2024 presso la sede Unimore di Reggio Emilia
La mattina del terzo giorno di SLIM si è aperta con la Keynote della Prof.ssa Ana Rodríguez Bernaldo de Quirós dell’Università di Santiago de Compostela, “Chemical safety and risk assessment on bioplastics for food contact” che ha introdotto i temi della terza sessione dedicata alle innovazioni dei materiali di packaging. Sottolineando che la sostituzione dei materiali di origine fossile con alternative di origine biologica e/o biodegradabili (le bioplastiche), sia una priorità dell’Unione Europea, Ana Rodríguez ha discusso la questione della loro sicurezza chimica che viene spesso trascurata. Allo stesso modo dei polimeri di origine petrolchimica, le loro alternative considerate più sostenibili sono soggette ai requisiti normativi dei materiali a contatto con gli alimenti. In un processo di valutazione del rischio, l’identificazione dei composti trasferiti dai materiali a contatto con gli alimenti è il primo passo da affrontare ma le bioplastiche contengono miscele complesse di sostanze conosciute e sconosciute, molte delle quali non sono state identificate e la loro tossicità non è stata valutata. L'identificazione di queste sostanze chimiche può essere un compito estremamente impegnativo, considerando la complessità delle formulazioni e la mancanza di informazioni sulla loro composizione chimica. Sia i dati sulla tossicità che i dati sull’esposizione sono essenziali per la valutazione della sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti, ma ad oggi non esiste un protocollo standardizzato per questa analisi.

A sinistra Fabio Licciardello, Presidente di GSICA, insieme a Luciano Piergiovanni, Past President.
A sinistra Fabio Licciardello, Presidente di GSICA, insieme a Luciano Piergiovanni, Past President.
Il pomeriggio del terzo giorno è stata presentata l’ultima sessione “Technical and Safety Issues of Recycled and Sustainable Packaging”, introdotta dalla Keynote del Dr. Remigio Marano dell’EFSA, dal titolo “Safety assessment of mechanical recycling processes of PET to be used for materials and articles in contact with food”. Remigio Marano ha ricordato che nell’Unione Europea i materiali e gli oggetti in plastica riciclata possono essere immessi sul mercato solo se prodotti utilizzando un’adeguata tecnologia di riciclo, come definita nel Regolamento UE 2022/1616. Il riciclo meccanico del PET è una di queste tecnologie ed ogni specifico processo messo a punto deve essere soggetto ad una autorizzazione individuale. Ciò significa che la capacità di decontaminare il PET post-consumo deve essere valutata caso per caso dall'EFSA sulla base di criteri scientifici consolidati. Il relatore ha descritto l’attuale quadro normativo dei materiali e degli oggetti in plastica riciclata destinati al contatto con gli alimenti (Reg. 2004/1935 e 2022/1616) e la Guida Scientifica dell’EFSA, con un focus particolare sul cosiddetto Challenge Test. La valutazione scientifica dell’EFSA si basa, infatti, su test di sfida che mirano a valutare l'efficienza di decontaminazione di un processo di riciclaggio prevedendo l’uso di contaminanti surrogati che imitano quelli che si potrebbero ritrovare nel PET post-consumo a seguito di un possibile uso improprio.
Come ha voluto sottolineare Luciano Piergiovanni, past-president di GSICA, nei Final Remarks che hanno chiuso il Meeting, nel corso dei tre giorni del convegno sono stati esplorati molti argomenti diversi, spesso utilizzando un approccio interdisciplinare. Del resto, il Food Packaging è definito “un’operazione complessa delle Tecnologie Alimentari”: la “complessità” è in effetti strettamente connessa a una visione sistemica del packaging ed è questo che rende così affascinante questo settore della conoscenza e della ricerca.

SLIM 2024 a Reggio Emilia-Unimore
La complessità di un sistema deriva dalle interazioni tra i singoli elementi costitutivi del sistema stesso. Più elementi ci sono, maggiore è la complessità e non c’è dubbio che il “sistema Shelf Life” sia composto da molti elementi diversi, come dimostrato dagli interventi che hanno caratterizzato il Meeting. La complessità, ha però ricordato Piergiovanni, è il territorio dove ordine e caos si intrecciano e anche in questo ambito il rischio di una gestione caotica delle problematiche è reale e non trascurabile. Un buon antidoto a tale rischio, quasi un vaccino contro il caos, sono gli incontri scientifici come SLIM dove le idee, supportate dal metodo scientifico, vengono proposte e discusse tra esperti indipendenti e internazionali.
Oltre alle sessioni scientifiche, svoltesi nell’Aula Magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il convegno ha previsto la cerimonia di premiazione dei migliori poster presentati a SLIM2024, tenutasi durante la cena sociale, e visite presso importanti aziende del settore (Salumi Villani, ItalPizza, Barilla, Acetaia Giusti). Questa formula sarà riproposta nel prossimo SLIM, che si terrà in Spagna a Santiago de Compostela nel 2026.

1 E’ possibile contattare la Segreteria del GSICA per il pdf del Book of Abstracts, contenente i riassunti di tutte le presentazioni orali e dei Poster, scrivendo a: segreteria@gsica.net
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