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Atlas Copco / Acqua pulita in Uganda

Pozzi e servizi per 30mila persone

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Si è recentemente concluso il progetto “Solar for Inclusive WASH”, finanziato dalla Fondazione Peter Wallenberg e da Water for All, organizzazione senza fini di lucro a cui partecipano attivamente il Gruppo Atlas Copco, Epiroc e i loro dipendenti. Il progetto, realizzato in Nord Uganda con la collaborazione di Amref Health Africa, ha portato acqua pulita e igiene a 32.400 persone e 5.100 alunni grazie a diversi interventi come la realizzazione di 6 pozzi alimentati a energia per rifornire 6 scuole e 18 villaggi limitrofi, l’installazione di servizi igienici nelle scuole, di punti di distribuzione dell’acqua e di toilette nei villaggi, la ristrutturazione o la costruzione di 30 pozzi in grado di avvicinare a fonti d’acqua pulita 9.000 persone.

Inoltre, è stata avviata anche un’attività di sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di igiene e pulizia per contrastare l’insorgere di malattie, accompagnata dalla formazione tecnica di meccanici locali per mantenere gli impianti idrici efficienti negli anni. Il progetto promette l’accesso all’acqua per almeno 15 anni.
Al centro del progetto ci sono sistemi di pompaggio, installati nei pozzi e alimentati ad energia solare: l’acqua prelevata viene trasferita nelle cisterne installate su alte torri di stoccaggio e, attraverso la forza gravitazionale, viene resa disponibile nei vicini villaggi e nelle scuole grazie ai punti di distribuzione dell’acqua che sono stati realizzati. È significativo il fatto che l’educazione alla pulizia abbia portato la percentuale di famiglie che abitualmente si lavano le mani dal 5% all’86%, riducendo così quasi del 50% l’incidenza di casi di gravi disturbi intestinali.

A seguito della visita ad alcuni degli impianti realizzati e agli incontri con uomini, donne e bambini nei villaggi e nelle scuole, posso confermare che l’intervento di Water for All ha cambiato in modo significativo la vita della popolazione nel distretto di Pader coinvolto nel nostro progetto. A questo proposito, cito con piacere alcuni dati: dall’inizio del progetto, la distanza media per raccogliere acqua pulita è scesa a 300 metri, il tasso di mortalità causato da infezioni intestinali – causa principale di morte tra i neonati - è drasticamente ridotto e anche l’assenteismo nelle scuole è ormai solo del 4%”, spiega Jose Manuel Funcia, Vice President Holding Italia di Atlas Copco Group.

La frequenza scolastica – prosegue – è aumentata di oltre il 65%: le ragazze, infatti, ora si recano regolarmente a scuola, perché dispongono di toilette e spazi adeguati utilizzabili durante il periodo mestruale. Sono tutte conferme di quanto l’impegno del Gruppo Atlas Copco e dei suoi dipendenti dia un contributo concreto alla sostenibilità ambientale e sociale delle aree disagiate del mondo. Ricordo che il Gruppo ogni anno contribuisce con una cifra doppia di quanto è stato donato volontariamente dai dipendenti”.