Italbiotec con la partecipata Vegea si aggiudica il Bando Swich di Regione Piemonte per realizzare il primo impianto nativo digitalizzato dedicato alla produzione di un tessuto tecnico spalmato ottenuto dagli scarti di uva derivanti dalla vinificazione.
Il contributo del bando consentirà il supporto alle attività di ricerca, sviluppo, innovazione e alle fasi di industrializzazione dei relativi risultati funzionali all’accelerazione della messa in produzione e/o commercializzazione, con l’obiettivo di realizzare il primo impianto nativo basato sulla tecnologia di “Vegea” Srl, azienda italiana partecipata da Italbiotec e pioniera nello sviluppo di materiali sostenibili derivati dagli scarti della lavorazione vinicola.
Fondata 10 anni fa, Vegea ha introdotto una tecnologia proprietaria che consente di trasformare le vinacce – gli scarti della filiera vitivinicola – in un tessuto tecnico spalmato impiegato nei settori fashion, arredo, automotive e packaging. Il prodotto realizzato è caratterizzato dall’elevato contenuto di materie prime vegetali, rinnovabili e riciclate, che riduce, quindi, l’utilizzo di quelle fossili e limita l’emissione di gas e lo spreco idrico.
Si integrano così filiere tradizionalmente distinte - agricoltura, chimica verde e industria tessile – per dar vita a un processo produttivo sostenibile e circolare che valorizza materie prime rinnovabili e riduce l’impatto ambientale, in particolar modo nel settore del fast fashion. L’approccio pionieristico di Vegea è stato riconosciuto da centinaia di aziende e brand internazionali, che l’hanno già scelta da anni come partner per “capsule collection”.
Il progetto sostenuto dal Bando Swich Piemonte rappresenta un passo strategico per il consolidamento industriale della tecnologia Vegea, che si pone l’obiettivo di realizzare un impianto nativo interamente digitalizzato e capace di aumentare l’efficienza produttiva, la tracciabilità dei processi e la scalabilità internazionale della tecnologia. Questa iniziativa permetterà di evolvere la tecnologia Vegea da soluzione applicata a impianti esistenti a piattaforma industriale indipendente, in grado di essere replicata o concessa in licenza anche all’estero.
“Questo progetto rappresenta un caso virtuoso di collaborazione tra ricerca, impresa e territorio – commenta Diego Bosco, amministratore delegato di ItalBiotec - Con Vegea condividiamo una visione comune: portare l’innovazione sostenibile dal laboratorio all’industria, creando valore concreto e misurabile. La realizzazione dell’impianto produttivo ha, inoltre, una valenza strategica e industriale perché permetterebbe a Italbiotec di passare dal ruolo di intermediario, a produttore”.
Nel progetto, Italbiotec assume ora il ruolo di acceleratore tecnologico, supportando Vegea nel percorso di industrializzazione e valorizzazione scientifica del proprio know-how. La collaborazione rispecchia pienamente la mission di Italbiotec, impegnata a sostenere la ricerca applicata e la transizione ecologica attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative e trasversali. Il progetto prevede tempistiche di realizzazione di 24 mesi e i costi per la realizzazione ammontano a circa 1 milione di euro, di cui oltre 600.000 euro derivano dal finanziamento a fondo perduto.
“Questo impianto rappresenterà un prototipo industriale digitalizzato, coerente con la logica di un progetto di ricerca. Per noi questo passo è parte di un’evoluzione naturale – conclude Francesco Merlino, fondatore e innovation manager di Vegea - In questi dieci anni abbiamo dimostrato che è possibile trasformare un sottoprodotto agricolo in un materiale tecnico di alta qualità. Ora, grazie alla collaborazione con Italbiotec, possiamo fare un salto di scala, portando la nostra tecnologia verso una nuova dimensione industriale e digitale.”






