Simbiosi industriale tra la depurazione delle acque reflue e l’acquacoltura: è il risultato di un progetto di collaborazione tra Gruppo CAP, Alfa Varese, Istituto Spallanzani e Politecnico di Milano per l’allevamento delle alborelle in vasche alimentate con acque altamente depurate, con il beneficio di evitare il prelievo di risorse idriche. Il progetto ha ricevuto il premio ‘Verso un’economia circolare 2024’, riconoscimento promosso da Fondazione Cogeme ETS e Kyoto Club, in collaborazione con Circularity, Università degli Studi di Brescia e Università Cattolica del Sacro Cuore.
La scelta delle alborelle nasce dal fatto che si tratta di una specie tipica delle acque lacustri italiane, e che, a causa della riduzione del proprio habitat, è oggi inserita nella Lista Rossa IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (sistema di classificazione delle specie a rischio di estinzione).
A Canegrate, presso l’impianto di depurazione gestito da CAP Evolution, e Sant'Antonino (impianto Alfa Varese), nelle vasche di acquacoltura vengono allevate alborelle in acqua reflua depurata: gli studi dimostrano che l’acqua in uscita dagli impianti è di alta qualità, anche grazie ai trattamenti terziari, dotati di ultra-filtrazione e lampade UV. È quindi l’ambiente ideale per far nascere e allevare le alborelle, per poi, una volta arrivate all'età giusta, portarle nei corsi d'acqua superficiali, così da aumentare la popolazione ittica e contribuire alla crescita e alla salvaguardia della biodiversità dei fiumi.
È così che si dà concretezza al concetto di simbiosi industriale fra un impianto di depurazione e il ripopolamento ittico, ma con un risparmio idrico ed energetico: infatti, le acque dedicate all’acquacoltura devono essere sottoposte a trattamenti di pulizia e disinfezione, solitamente ad alta intensità energetica, un processo che in questo caso avviene automaticamente perché le acque vengono immesse nuovamente nel ciclo depurativo dell’impianto in cui si trovano.
Sempre a proposito di valorizzazione di acque depurate, CAP Evolution e Parco Nord Milano, hanno siglato un accordo per incrementare il riuso di acqua depurata all’interno del parco: il progetto ha visto un investimento da parte di CAP Evolution di 250mila € per la realizzazione e la posa di un impianto che connette la rete di trasporto delle acque depurate al sistema di irrigazione del parco. L’intervento ha consentito di aumentare la capacità di riutilizzo fino a 500mila m3 all’anno per l’irrigazione dei prati e l’alimentazione di fontane e canali.
Ampliare la capacità di riuso comporta anche benefici economici e ambientali: da una parte, si riduce la dipendenza di Parco Nord dalle pompe di irrigazione con acqua di prima falda, con un importante risparmio energetico ed economico, dall'altra, invece, porta benefici significativi per il bilancio idrico del parco e per la preservazione della biodiversità.
La valorizzazione e l’ottimizzazione degli impianti di CAP Evolution passa anche attraverso la gestione dei rifiuti liquidi: con un investimento di 3,6 milioni di € è in fase di realizzazione una nuova sezione per l’impianto di Rozzano, capace di trattare oltre 100mila t all’anno di rifiuti liquidi non pericolosi, da trasformare in energia, in ottica di efficientamento, autoconsumo e autosufficienza energetica. Oggi l’impianto di depurazione di Rozzano è destinato solo alla depurazione di acque reflue, con due linee acque e una linea fanghi, che sfrutta i residui della depurazione per la produzione di energia tramite i biodigestori anaerobici. La nuova sezione sarà specificamente dedicata al trattamento di 104.000 t all’anno di rifiuti liquidi, che saranno trattati sempre attraverso i biodigestori già esistenti, e un’altra sezione per il trattamento di 3mila t l’anno di rifiuti alimentari confezionati, per un totale autorizzato di 107.000 t. Il potenziamento aumenterà la produzione di biogas, destinato a sostenere i consumi dell’impianto, in ottica di economia circolare.
Questo nuovo progetto fa seguito ad un altro recentemente concluso: nel 2024 l’impianto di Robecco sul Naviglio, uno dei 40 gestiti CAP Evolution, ha aumentato la sua capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari, passando da 4.800 a 27.000 t grazie a un investimento di 150mila € per l’installazione di nuove turbine. Maggiore produttività energetica grazie a maggior flessibilità e passaggio dall’attuale 6% al 10% di energia autoprodotta rispetto a quella consumata dall’impianto. La gestione dei rifiuti liquidi che è vicino a un tessuto di imprese agroindustriali. Attraverso questo upgrade, il polo impiantistico di Robecco è sempre di più al servizio delle imprese locali che possono appoggiarsi a una struttura comoda e vicina per lo smaltimento dei propri residui liquidi agroalimentari, abbattendo costi e impatto sull’ambiente – in termini di traffico, emissioni di CO2 e polveri sottili – derivanti dal trasporto.
CHI È GRUPPO CAP
È la società pubblica che gestisce il Servizio Idrico Integrato della Città metropolitana di Milano, e sostiene lo sviluppo e l’innovazione delle infrastrutture idriche lombarde. Grazie a un sistema di partecipazioni, reti di impresa e joint venture, Gruppo CAP è attivo anche nel settore del trattamento dei rifiuti, della bioenergia, dell’energia green e dell’economia circolare. Fanno parte di Gruppo CAP:
• CAP Evolution che si occupa del trattamento dei rifiuti e della produzione di energia green
• ZeroC, che opera nell’ambito del trattamento dei rifiuti e dell’economia circolare
• Neutalia, la società benefit che gestisce il termovalorizzatore di Busto Arsizio
• Pavia Acque, gestore del servizio idrico integrato della provincia pavese
• Alfa, l’azienda idrica del territorio di Varese
Cooperano i gestori pubblici lombardi di Water Alliance, la prima rete di imprese tra aziende idriche in house della Lombardia.






