La produzione italiana di imballaggi di aprile 2021 è aumentata del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è positivo, ma va contestualizzato: infatti, aprile 2020 corrisponde al secondo mese di lock-down e di disorganizzazione dei canali abituali di produzione e commercializzazione degli imballaggi.
La crescita del 14,4% va interpretata come una misura della gravità della crisi subita dal settore nel 2020. È più significativo confrontare i dati con quelli dell’anno ancora precedente. Rispetto ad aprile 2019, la produzione italiana di imballaggi è in crescita del 6,4%; ovvero, non solo ha riassorbito la crisi, ma è pure in robusta espansione. L’indice della produzione italiana di imballaggi è il risultato della media delle dinamiche dei diversi comparti.
Andando più nel dettaglio, le produzioni di metallici è il solo comparto con livelli produttivi ancora inferiori ai quelli precrisi di aprile 2019 (-6,8%). Al contrario, i comparti degli imballaggi in carta e cartone e plastica sono dinamici e registrano un aumento dell’11,7% e del 7,1% rispetto a due anni prima.
Nel contesto internazionale, la produzione d’imballaggi di aprile dell’Unione Europea a 27 aumenta del 9,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tutte le principali economie sono in crescita. Come per l’Italia, tuttavia, il confronto è poco significativo ed è più interessante un paragone con aprile 2019. Da questa prospettiva il quadro è più diversificato: la produzione di imballaggi dell’Unione Europea a 27 approfitta nel complesso della ripresa economica (+1,8%), ma si registrano degli sfasamenti tra le principali economie.
Tra i grandi paesi, da segnalare la rapida espansione della produzione spagnola (+4,2% rispetto ad aprile 2019) che fa quasi altrettanto bene di quella italiana. Al contrario, l’industria francese degli imballaggi attraversa tuttora delle difficoltà e non è ancora riuscita a recuperare i livelli precrisi (-2,2% rispetto ad aprile 2019).