Il mercato italiano del PVC segna nel 2022 una contrazione annuale del 10% circa, in linea con quella di tutte le termoplastiche vergini. Tra gli ambiti di consumo, guadagna una quota maggiore il settore degli imballaggi. Positivi i dati che riguardano l’utilizzo di PVC riciclato, in particolare per quanto riguarda il materiale post consumo. I numeri provengono dall’indagine di mercato realizzata da Plastic Consult per conto del PVC Forum.
Nel 2022 sono state consumate in Italia 586.000 tonnellate di PVC vergine, espresse in peso di resina, tornando sui livelli analoghi al 2020. Le cause della riduzione sono da ricercare nell’aumento dei costi energetici legato al conflitto in Ucraina e all’inflessione della domanda,soprattutto a partire da settembre.
“Occorre però considerare – spiegano da PVC Forum Italia – che questi volumi non tengono conto dell’utilizzo di PVC riciclato, quantificabile in Italia in circa 80.000 tonnellate, al cui interno è in aumento quello da post consumo grazie anche al nostro progetto WREP”.
La suddivisione dei consumi per settore applicativo nel 2022 riflette la ripartizione registrata negli ultimi anni (vedi tabella in copertina): la quota maggiore è assorbita dall’edilizia (35%), a seguire imballaggi (65.000 tonnellate corrispondenti all’11% di mercato, con un incremento di 2.000 tonnellate).
Le 586.000 tonnellate di PVC trasformate in Italia lo scorso anno sono equamente divise tra PVC rigido e plastificato. Il 67% del totale è rappresentato da PVC resina mentre il rimanente 33% da compound.
“Sul 2023, a livello generale e anche sul mercato del PVC, influenzeranno ancora una volta i fattori esterni: da una parte, positivamente, il rientro dei costi energetici e la contrazione dei prezzi della resina di PVC”, concludono da PVC Forum Italia.
