Secondo un primo bilancio delineato dall’Ufficio studi di Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta i costruttori di macchine per la lavorazione del legno, la produzione 2024 si è attestata a quota 2,43 miliardi di euro, l’8,3% in meno rispetto al 2023.
In calo sia le esportazioni (1,7 miliardi, -7,8 %) che la domanda interna (730 milioni, -9,5%), a fronte di un crollo delle importazioni (180 milioni, -40,2%) che dimostra come l’offerta italiana sappia comunque “dominare” la domanda di tecnologia.
Un dato, quest’ultimo, che di fatto “sostiene” la bilancia commerciale (1,52 miliardi di euro, -1,5% rispetto al consuntivo 2023), mentre il consumo apparente si ferma a 910 milioni, il 17,9% in meno rispetto all’anno precedente; numeri che pongono comunque l’Italia nelle primissime posizioni della classifica della domanda di tecnologie per il legno sia a livello europeo che mondiale.
"La situazione non è certamente positiva – ha commentato il direttore di Acimall Dario Corbetta –Carenza di manodopera, ritardi nel ricambio generazionale e tutte quelle sfide che la meccanica manifatturiera si trova ad affrontare, senza dimenticare le tensioni geopolitiche che hanno inevitabilmente rallentato l'export verso alcuni mercati".
LE ESPORTAZIONI
A questo proposito c’è da segnalare che nei primi nove mesi dell’anno Stati Uniti (129 milioni, -3,6% sull’analogo periodo 2023), Francia (122 milioni, +22%) e Germania (92 milioni, -1,3%) sono in testa alla classifica dei nostri migliori clienti, seguite da Polonia (74 milioni, -5,4%), Spagna (56 milioni, +7%), Regno Unito (46 milioni, -28,7%), Cina (45 milioni, + 16,8%), Svezia (38 milioni, -11,5%), Turchia (35 milioni, +21,4%) e Belgio (32 milioni, -13,4%).
Decisamente interessante l’andamento delle nostre esportazioni verso Cina e Turchia, realtà dove la produzione di macchine per il legno è decisamente cresciuta negli ultimi decenni al punto da farne dei competitor a cui guardare con attenzione: il direttore Corbetta aggiunge “Che i nostri costruttori riescano a consolidare ulteriormente il proprio ruolo in questi mercati dimostra non solo la qualità dell’offerta tecnologica italiana, ma quanto siano proprio le tecnologie meno evolute a fare la differenza, anche se nel caso della Turchia occorre considerare la possibilità di eventuali triangolazioni verso altre destinazioni”*
A livello di competitività sui mercati mondiali l’Italia continua a giocare un ruolo di primo piano: se guardiamo alla classifica dei principali Paesi esportatori di tecnologie per il legno e l’arredo nel periodo gennaio-settembre 2024 è la Cina a confermarsi al primo posto, con un export che vale 1.827 milioni di euro, il 7,2% in più rispetto allo stesso periodo 2023. Al secondo posto la Germania (1.807 milioni, -12,4%) e al terzo l’Italia (1.138 milioni, -7,6%).
LE IMPORTAZIONI
In tema di import c’è da aggiungere che, a livello mondiale, gli Stati Uniti sono stati il miglior cliente dei fornitori mondiali, acquistando all’estero macchine e impianti per la filiera legno per un valore pari a 1.782 milioni di euro, lo 0,8% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2023. Al secondo posto la Germania (635 milioni di acquisti oltreconfine, -8,2%), seguita dal Canada (486 milioni, +8,4%).
Se si osservano invece i migliori fornitori dell’Italia, sempre nel periodo gennaio-settembre 2024, al primo posto si trova la Germania con 48 milioni di euro (-48,5%), seguita dalla Cina (23 milioni, -3,7%) e dall’India (9 milioni, -49,8%).