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Biodegradazione

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Completa degradazione di un materiale ad opera di microrganismi in anidride carbonica, acqua (o metano se il processo avviene in assenza di ossigeno) e nuova biomassa. Non si può però parlare di biodegradabilità in assoluto, ma bisogna fare riferimento alle condizioni a cui avviene la biodegradazione: condizioni ambientali (suolo, acqua, impianti di digestione anaerobica, impianti di compostaggio) e tempi.

Esistono diverse norme (EN, ISO, ASTM) che fissano tali condizioni e che vanno citate nell'attribuire la biodegradabilità a un materiale. Ad esempio, la norma europea EN 13432 stabilisce che per essere definito "biodegradabile in compost", il 90% del materiale deve poter essere convertito in CO2 e acqua entro un tempo massimo di 6 mesi.

L'origine rinnovabile di un materiale (biobased) non ne sancisce automaticamente la biodegradabilità, così come non è detto che un materiale biodegradabile derivi necessariamente da fonti rinnovabili. I termini biobased, biodegradabile e compostabile spesso vengono confusi, ma in realtà hanno significati ben differenti. Biobased designa la tipologia di materia prima con cui viene prodotto il materiale, che è appunto rinnovabile (piante, alghe, microrganismi), mentre biodegradabile e compostabile indicano che il materiale può essere decomposto nei suoi componenti di base secondo modalità ben precise.