Global production will not see major increases, but investments in R&D will yield innovative solutions, especially when it comes to food packaging. The finalizing of the SUP directive, national guidelines regarding a plastic tax, and the global plastic-free movement also have an impact on the bio-plastics sector, which accounts for over 2 million tons of production worldwide – numerically not significant for the polymers market, but of much more consequence in terms of environmental interests. What are the development trends for the next few years? Giovanni Salcuni, sales director of Biotec Italia gives a brief overview of the situation.
What are market forecasts for biopolymers as far as the packaging sector?
According to the industry association European Bioplastics, of which Biotec is a member thanks to its starch-based compounds, global production volumes are expected to increase an average of 4-5% to over 2.4 million tons in 2024. This, while maintaining the current balance between non-biodegradable and biodegradable bio-based polymers, currently 44.5% and 55.5% respectively. Europe will maintain a quarter of the market not for much longer, leaving it to the Asian countries to record the major increases in the future. Starch-based products will remain those with the greater market share, over 20%; but based on observations of the situation in 2019, further growth in starch-based products is likely, as they currently represent the “engine” in world production capacity and supply the most important application segment -- flexible packaging.
What role will Italy play in biopolymers used for packaging?
Our country has had a leading role in the birth of one of the most important markets of bio-based polymers, i.e., compostables, and has charted an important course for the development of the biopolymers market in general. I refer to the applications in the mass consumption of shopping bags and ultra-lightweight plastic bags for fruit and vegetables, adding to that disposable gloves without fingers used to handle goods during the Covid-19 outbreaks. Today we estimate that out of all sales of compostable biopolymers in Italy, 85% are still designated for lightweight or ultra-lightweight flexible packaging, but over the next few years we can expect an increase in food contact applications for flexible packaging.
Applications in the shopping bag sector have been a driving factor for over a decade. Will this continue to be the case?The market of shopping bags has an important role in increasing the awareness of citizens. For 20 years, bio-based compostables have been the packaging solution for organic waste, the means that has allowed Italy to recover 25% of MSW. No doubt, this market is yet to develop further, with checks on compliant bags and correct disposal, but this is an indisputable result. If we then consider that recycling of organic waste in central-southern Italy is still to be expanded, we can get a grasp of how much the market is potentially worth over the next few years.
The main challenges of biopolymers in food packaging are the behaviour with hot or reheated foods, the barrier effect in the packaging of fresh products, and the matter of “PLA”, which there seems to be a scarcity of on markets today. Don’t you think that these challenges are insurmountable for taking the market in a different direction from applications in the shopping bag sector?
Innovation in packaging happens at a much slower rate than other segments. Take hi-tech, where we expect technological revolutions every five years, but with packaging everything is more complicated due to two factors. On the one hand, we have to balance the needs of at least nine stages of the supply chain: polymer production, converting, printing and packaging machines, industrial production, logistics, distribution, domestic use, preparation for recycling or recovery, and recycling-recovery. So, innovating while affecting the economic and dynamic balances of a market with nine different segments in different geographic markets makes innovation more complex than designing a space shuttle. That’s why truly innovative packaging seems to develop at such a slow pace. The second critical variable is the interaction with foods, which are complex biotic structures, delicate, sensitive and unstable. At Biotec we are constantly monitoring the field of various R&D activities on a global level numbering hundreds, and all with different critical factors. We’re initially predicting development of flexibles for the packaging of fresh products in the fruit and vegetable sector, then in the sector of fresh-cut produce, thanks to the development of barrier solutions based on the integration with other technologies.
What challenges will Biotec have to take on over the next few years?The principal challenge for Biotec is to grow in terms of innovation, sustainability and production, intercepting the needs that the market will present over the next few years. In this sense, we want our growth to be compatible with achieving an increasingly higher percentage of bio-based in our compounds, while offering new solutions for home compostability as well. (translation by Amy Stover)
Italian text
Bioplastiche: crescita lenta ma costante; la produzione mondiale non subirà incrementi importanti ma gli investimenti in R&D daranno soluzioni innovative soprattutto nel packaging alimentare.
La messa a punto della direttiva SUP, gli orientamenti nazionali sul concetto di plastic tax, il movimento globale plastic free investono anche il settore delle bioplastiche che con i suoi oltre 2 milioni di t di produzione mondiale ha un valore numerico basso nel mercato polimerico ma ponderale molto più elevato in ordine alle istanze ambientali. Quali le linee di sviluppo dei prossimi anni? Tenta un sintetico ‘affresco’ Giovanni Salcuni, direttore commerciale di Biotec Italia.
Quali sono le previsioni del mercato dei biopolimeri nel settore dell’imballaggio?
Secondo la valutazione di European Bioplastics, l’associazione di categoria di cui Biotec fa parte con i suoi compound a base di amido, la produzione mondiale a volume crescerà ad un ritmo medio annuo compreso fra il 4% e il 5% arrivando ad oltre 2,4 milioni di t nel 2024, e si manterrà l’equilibrio attuale fra polimeri biobased non biodegradabili e quelli biodegradabili, oggi rispettivamente al 44,5% e al 55,5%. L’Europa manterrà un quarto del mercato ancora per poco, lasciando ai Paesi asiatici i futuri incrementi più significativi.
I prodotti a base di amidi resteranno quelli con la quota di mercato maggiore, oltre il 20%, ma osservando la situazione più recente, quella riferita al 2019, è ipotizzabile un’ulteriore crescita dei prodotti a base di amido che oggi rappresentano la ‘locomotiva’ nella capacità produttiva mondiale e che alimentano il segmento applicativo più importante: quello dell’imballaggio flessibile.
Quale ruolo svolgerà l’Italia nelle applicazioni di biopolimeri per l’imballaggio?
Il nostro Paese ha avuto un ruolo-guida nella nascita di uno dei mercati più interessanti dei polimeri biobased, quello dei compostabili, ed ha tracciato un importante rotta per lo sviluppo del mercato dei biopolimeri ingenerale. Mi riferisco alle applicazioni nel largo consumo delle shopping bag e dei sacchetti ultraleggeri per l’ortofrutta, ai quali potranno aggiungersi potenzialmente i guanti igienici senza dita per toccare le merci durante i ripetuti focolai di Covid-19. Oggi stimiamo che fatte 100 le vendite di biopolimeri compostabili in Italia, l’85% siano ancora destinate all’imballo flessibile leggero ed ultraleggero, ma si prevede che nei prossimi anni aumenteranno le applicazioni food contact sempre di imballaggio flessibile.
Le applicazioni nel settore delle shopping bag sono state per oltre un decennio il fattore trainante: sarà ancora così?
Quello delle buste della spesa è un mercato che ha un importante ruolo nella crescita della consapevolezza presso i cittadini: da 20 anni le compostabili biobased sono il packaging della frazione umida, sono il vettore che ha permesso all’Italia di arrivare a recuperare il 25% degli RSU. Sicuramente c’è ancora da sviluppare il mercato, con controlli sui sacchetti a norma e sul corretto conferimento, ma questo è un risultato innegabile. Se poi si considera che nel centro sud la differenziata dell’umido è ancora da sviluppare, si comprende quanto il mercato potenzialmente valga nei prossimi anni.
Le sfide principali dei biopolimeri negli imballaggi alimentari sono il comportamento con alimenti caldi o riscaldati, l’effetto barriera negli imballi dei prodotti freschi e la questione “PLA" che sembra ad oggi mancare sui mercati: non le sembra che siano sfide insormontabili per sviluppare il mercato in direzione diversa dalle applicazioni nel settore delle shopping bag?
Nell’imballaggio, l’innovazione procede a ritmi molto più lenti di altri comparti: pensiamo all’hi-tech, dove oramai ci attendiamo rivoluzioni tecnologiche quinquennali, ma nel packaging tutto è reso ancora più complessi da due fattori: da una parte abbiamo la necessità di contemperare esigenze di almeno 9 stadi della supply chain: produzione del polimero, converting, macchine di stampa e confezionamento, produzione industriale, logistica, distribuzione, utilizzo domestico, preparazione per il riciclo o recupero, riciclo-recupero.
Quindi, fare innovazione toccando equilibri economici e dinamiche di mercato di 9 comparti differenti in mercati geografici diversi rende l’innovazione più complessa della progettazione di uno shuttle. Ecco perché un packaging veramente innovativo appare a ritmi molto lenti. La seconda variabile critica è l’interazione con gli alimenti, che sono strutture biotiche complesse, delicate, sensibili, instabili; come Biotec monitoriamo costantemente il campo delle varie attività di R&D a livello mondiale che sono centinaia, differenti fra loro per fattori critici: prevediamo uno sviluppo dapprima dei flessibili per il confezionamento dei prodotti freschi nel settore ortofrutta, poi nel settore dei prodotti di IV gamma, grazie allo sviluppo di soluzioni barriera basate sull’integrazione con altre tecnologie.
Che sfide dovrà affrontare Biotec nei prossimi anni?
La sfida principale per Biotec è quella di crescere in innovazione, sostenibilità, produzione intercettando le necessità che il mercato presenterà nei prossimi anni. In questo senso, vogliamo coniugare la nostra crescita raggiungendo sempre più alte percentuali bio based nei nostri compounds offrendo nel contempo nuove soluzioni anche per la compostabilità domestica.