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C'è anche un po' di packaging nella mostra dedicata al polittico Griffoni che apre i battenti il 20 maggio a Bologna, a Palazzo Fava. Dopo una doverosa menzione a gruppo IMA e gruppo Hera, fra gli sponsor, e alle casse blu notte di Arteria, specialista nella logistica delle opere d'arte che proprio a Bologna ha uno dei suoi hub logistici, i riflettori si accendono sugli artisti e sull'opera: Francesco del Cossa ed Ercole De' Roberti, nomi sconosciuti alle grandi masse che attraversano spesso le nostre città, chiese e gallerie in cerca del pezzo famoso, ma poco avvezze e farsi ammaliare dalla bellezza senza guardare le targhette.
Quasi tutti gli elementi del polittico, 16, sono tornati a casa da vari musei del mondo, dopo 300 anni, a raccontarci una bellezza inedita: questo polittico sembra un riassunto e un superamento di Piero della Francesca, Mantegna, Botticelli, un condensato del linguaggio pittorico italiano del ‘400, ancor più emozionante perché annuncia la Rinascenza ed è frutto di un lavoro di squadra, ieri come oggi: un grazie a chi ha voluto riunirlo. Di fronte agli occhi di Santa Lucia, ci sia concesso l'improprio accostamento alle parole ed alla musica di Ron: Vorrei incontrarti fra cent'anni, anche 300...ma 'Non abbiamo bisogno di parole' per raccontarvi la bellezza.
Per visite e contatti: La riscoperta di un capolavoro