COM.PACK.news

La rivista online sull'eco-packaging |Abbònati al bimestrale

Luca Maria De Nardo

Condividi l'articolo su:

Materiali / Imballaggi

Caffè in capsule: è emergenza

Luca Maria De Nardo

Condividi l'articolo su:

caffe

Con una proiezione al 2024 di vendite annue per oltre 60 miliardi di pezzi, il caffè in capsule potrebbe diventare il primo sistema prodotto-contenitore ad essere soggetto a forme di cauzionamento o di contribuzione ambientale per garantire il riciclo del materiale di confezionamento e del prodotto umido esausto (270 milioni di t di sola componente secca). A confermare la prospettiva che il caffè in capsule possa costituire un'imminente emergenza ambientale è l'ultimo investimento di un'importante impresa del settore.

JDEP, il primo produttore mondiale di caffè e tè confezionati, investirà 110 milioni di euro in nuove linee di produzione di capsule di caffè in alluminio ad alta velocità, installate gradualmente nell'arco di un anno e mezzo, a partire da quelle dello stabilimento di Andrézieux (qui si producono 400 tipologie differenti), in Francia, dove saranno operative entro giugno 2021. Grazie a questo investimento, la capacità di produzione di capsule di JDE Peet aumenterà del 60% per soddisfare la rapida espansione della domanda. JDE Peet's vende oggi in 47 Paesi, e la strategia di sviluppo del caffè in capsule ha contribuito a far conseguire al gruppo una quota di mercato mondiale del 13% nel segmento cosiddetto Single Serve, il cui valore stimato da Euromonitor è di 17 miliardi di euro. Le previsioni di vendite globali sono di 23 miliardi a fine 2024, con un tasso medio annuo di crescita è del 7,8%. Secondo elaborazioni su altri dati aziendali, attualmente in Europa meno del 2,9% risulta avviato a forme di riciclo-recupero.