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Luca Maria De Nardo

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Mercati

"Grandissime opportunità per le PMI"

Luca Maria De Nardo

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Incentivi per PMI innovative

Suggeriamo un brano tratto dalla pubblicazione 'Un anno di tendenze-2018', edito da GS1 Italy, capitolo 1.1.

Ma siamo anche il Paese dove l’innovazione può consentire di recuperare il terreno perso nei confronti di altri Paesi e contemporaneamente esaltare ancor di più i settori di eccellenza nel mercato globale.  Un mercato dove, in particolare nel settore del largo consumo, le grandi aziende stanno perdendo il vantaggio competitivo nei confronti delle piccole aziende. «Negli ultimi cinque anni», spiega Lamberto Biscarini, senior partner e managing director di Boston Consulting Group «i piranha brand stanno guadagnando terreno. Negli Stati Uniti i grandi marchi hanno perso il 3% di quota di mercato, per un totale di 20 miliardi di euro di vendite. Lo stesso è avvenuto in Europa, con piccoli attori come Innocent, produttore di succhi freschi frullati che dal 2008 al 2016 ha aumentato i ricavi del 17%».

Come mai, si chiede Biscarini? «Perché dal 2010 a oggi sono cambiate le regole del gioco. E segnatamente: l’industria 4.0 sta scardinando la catena del valore basata sull’effetto scala negli investimenti, nella produzione, nella distribuzione; i canali di vendita si articolano in premium, conveniente e online; il marketing digitale e i social media riducono la spesa in advertising classico; la fiducia dei consumatori si basa, oltre che sui brand, sugli altri consumatori». In questo cambiamento anche i piccoli attori possono avere vantaggi competitivi basati su agilità, reattività e vicinanza al cliente. Come dei piranha, appunto.

«Si aprono così grandissime opportunità per le imprese italiane contraddistinte da quattro caratteristiche fondamentali: sono aziende di taglia medio-piccola, capaci di innovare costantemente, sono agili e rapide nel prendere decisioni e dispongono di prodotti di qualità e di forte appeal». Le leve da muovere sono costituite dall’individuare nuovi spazi di domanda sui mercati esistenti, ripartendo dai bisogni dei consumatori, e dal massimo sfruttamento dell’unicità e istintività del prodotto italiano all’estero, la cui eccellenza si traduce in premium. «Gli spazi di espansione all’estero sono enormi e ancora in buona parte inesplorati», conclude Biscarini.

Una mano in questo senso può arrivare dall’innovazione tecnologica. Negli ultimi anni l’e-commerce è stato il principale acceleratore delle "big tech company", che nel 2017 hanno raggiunto i 648,74 miliardi di dollari di fatturato e occupato le prime cinque posizioni nel mercato azionario. Ma nei grandi mercati digitali europei crescono anche altri player.

Un anno di tendenze-2018, edito da GS1 Italy, capitolo 1.1