Pasta Garofalo ha appena lanciato Fusilloni 13 minuti: si tratta di un’edizione limitata in cui i tempi di cottura della pasta sono strillati sul fronte della confezione, ma anche sul retro. Pasta Garofalo racconta il motivo di questa innovazione nel comunicare: un consumatore ha chiesto di indicare in modo più chiaro i tempi di cottura, un problema cronico mai risolto. Ecco la soluzione di Garofalo.
Gli altri pastifici potrebbero obiettare “Il tempo di cottura lo si decide in base ai gusti!” Siamo sicuri che sia vero? Gli stranieri non lo sanno, e la pasta secca è in cima alla classifica dell’export; gli italiani, poi, sono troppo distratti dallo smart working e da altre attività per stare vicino ai fornelli a controllare la cottura. Ecco allora che semplificare la vita del consumatore, prendendosene cura e mostrando rispetto, è sempre più la strada da percorrere per assicurarsi la sua fidelizzazione.
I tempi di cottura sono solo un esempio delle tante difficoltà che i consumatori riscontrano nel rapporto con gli imballaggi: mediamente li manipolano 35 volte al giorno. Ci sono le date di scadenza introvabili, la descrizione microscopica degli ingredienti, tappi e coperchi difficili da aprire, dispenser che disperdono il prodotto…
Forse è un’opportunità intercettare le esigenze di chi acquista e facilitare la fruizione. Spesso il marketing dimentica che l’imballaggio è anche Widmung. E i giapponesi lo sanno molto bene. L’imballaggio è il primo elemento in assoluto con cui si entra in contatto e la prima occasione per dimostrare al destinatario che ci si prende cura di lui, e che l’obiettivo non è vendere il più possibile al più basso costo possibile, ma tenere conto delle sue esigenze.
