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Luca Maria De Nardo

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Design / Video

Il packaging parla, non è silenzioso

Luca Maria De Nardo

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Fra qualche mese compirà 60 anni il libro “The silent salesman” di J. Pilditch, pubblicato a Londra per la prima volta nel 1961 dalla Business Publications Limited. Un testo di riferimento, che ha segnato l’era moderna dell’imballaggio. Ma siamo ancora sicuri che il packaging possa definirsi ‘il venditore silenzioso’? Su Google c’è ancora qualcuno che ribadisce questa definizione sul viale del tramonto, ma anche chi guarda all’aurora.
L'esperienza di Viewtoo

[caption id="attachment_21147" align="aligncenter" width="830"] Sotto il lid di chiusura, lo smartphone scopre la fabbrica, i processi, le logiche di produzione.[/caption]

Nuove tecnologie e linguaggi del futuro permettono ad operatori e consumatori finali di interrogare gli oggetti: da un foglio di carta o un biglietto da visita fino all’imballaggio.

Viewtoo, agenzia di Milano specializzata in strategie di comunicazione e di digital marketing, ricerca soluzioni tecnologiche e realizza contenuti in realtà aumentata, puntando ad aumentare l’efficacia della comunicazione e a semplificare l’usabilità della journey.

“Fino ad oggi la maggior parte delle aziende che punta alla ‘realtà digitale’ ha utilizzato app di terzi o integrato un motore di realtà aumentata nella propria app. Questo comporta una frizione per l’utente che deve scaricare l’app sul proprio smartphone – spiega Luca Bonzi, titolare e CEO dell’agenzia milanese ­–. La soluzione con cui lavora Viewtoo ha aggiunto una nuova possibilità per tutti i brand che non vogliono passare da un’app. Si tratta della Web AR, una vera rivoluzione perché consente di attivare contenuti di realtà aumentata sfruttando il browser nativo dello smartphone. La user journey è semplificata perché basta inquadrare un QR code con la fotocamera dello smartphone”.

In questo modo, il brand può scegliere quale modalità di attivazione è più adatta in base ai propri obiettivi strategici. Se ha già un’app può valorizzare l’investimento e integrarla con il motore di realtà aumentata.

[caption id="attachment_21148" align="aligncenter" width="830"] Ecco un modo innovativo di sfruttare le potenzialità della realtà aumentata. Per spiegare il funzionamento di un dispositivo di aerosol dispensing ai medici, si utilizza l'interazione fra lo smartphone e il materiale illustrativo del nuovo prodotto.[/caption]

Per entrambe le soluzioni i vantaggi sono notevoli: contenuti interattivi e coinvolgenti, capillarità del messaggio perché raggiunge gli utenti sullo strumento che utilizzano di più, contenuti in cloud aggiornabili in real time, esperienze multilingua a seconda dell’idioma dell’utente, report puntuali sulle interazioni.

A questo si aggiunge una ulteriore opportunità legata al periodo storico che stiamo vivendo. “Contactless user experience è l’espressione con cui il marketing sta rispondendo a una specifica domanda del mercato – spiega Paola Fiorio, marketing manager di Viewtoo –. Abbiamo visto come la pandemia abbia accelerato l’adozione di percorsi d’acquisto digital e la richiesta di touch point immateriali. Consumatori e potenziali clienti oggi vogliono informarsi e sperimentare non solo senza spostarsi dal proprio ambiente ma soprattutto evitando contatti frequenti o eccessivi. La realtà aumentata risponde a questa esigenza, sia con lo smart pack per i prodotti a scaffale, sia a monte della filiera. Un caso applicativo di grande attualità è infatti il settore fieristico che sta subendo enormi contraccolpi dall’emergenza Covid. Ecco allora che poter far vivere dei contenuti immersivi sul proprio prodotto o servizio direttamente dallo smartphone del cliente diventa un valore aggiunto inestimabile. Così come far dialogare l’utente con un testimonial virtuale o condividere i contatti con un click grazie a un biglietto da visita aumentato.”

[caption id="attachment_21149" align="aligncenter" width="710"] La realtà aumentata permette di scoprire attraverso lo smartphone un mondo di fantasia e di divertimento connessa al brand.[/caption]

Il ricorso alla realtà aumentata in ambito B2B è un’esperienza aggiuntiva molto più ricca, che va ben oltre i contenuti di un catalogo, una serie di immagini, di un video, di una conferenza in streaming: “Soprattutto è una modalità di comunicazione integrata – spiega Sergio Cavasino, Business Development Manager di Viewtoo –. Investire in un progetto di realtà aumentata permette di allargare i confini del messaggio di un brand: dalla fiera all’open house, dal direct e-mail marketing all’incontro di persona. Un singolo progetto apre a un’infinità di utilizzi: per lanciare e presentare una nuova confezionatrice automatica per esempio, ma anche, con una versione implementata, attivare tutte le informazioni per l’installazione o addestrare gli operatori di linea nelle operazioni routinarie.”

La realtà aumentata non si limita quindi a coinvolgere il consumatore finale nel momento dell’acquisto, ma è un valido alleato anche per coinvolgere clienti e prospect in tutte le fasi di vendita e post-vendita. In fiera, ma non solo. “La Web AR può essere attivata anche da uno shortlink inviato via mail” conclude Luca Bonzi di Viewtoo, “per raccontare un prodotto in modo esclusivo e interattivo, magari dalla voce di chi l’ha creato, anche a chi in questo periodo preferisce non recarsi in fiera”.