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Luca Maria De Nardo

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Materiali / Mercati

Un packaging fatto di luce

Luca Maria De Nardo

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Un contenitore culturale con funzione polivalente, pensato principalmente per ospitare e far conoscere i prodotti tipici alimentari e cosmetici naturali del territorio, ed utilizzabile per organizzazioni di mostre, sfilate o eventi ricorrendo a stand espositivi modulari: è il progetto “Ecocity” di Marika Valendino e nasce dal suo lavoro di tesi recentemente presentato per la laurea in Product and Space Design presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, con il fine di promuovere e valorizzare il suo territorio, incentivando un turismo attrattivo di Margherita di Savoia.

Tutti gli studi del progetto sono basati su un unico concetto di “ecosostenibilità” e rispetto del territorio tramite l’utilizzo di materiali riciclabili e la presenza di pannelli solari posti sia all’interno sia all’esterno. Il progetto “Ecocity” nasce a Margherita di Savoia, il famoso Comune litorale della provincia di Barletta-Andria-Trani, situato su una pianura del Tavoliere della Puglia che si affaccia sul Mar Adriatico. La città è immersa in un paesaggio fatto di bellezze naturali e ospita una vasta distesa di acque di profondità variabile, suddivise in vasche per la produzione del sale marino, fra le più grandi d’Italia e tra le più grandi d’Europa.

"Per l’ideazione del progetto mi sono ispirata alla forma della struttura molecolare del sale - precisa Marika Valendino - e all’architettura contemporanea, traendo spunto, in particolar modo da Fuller, uno dei primi architetti che costruì la struttura geodetica),e da Zaha Hadid per i suoi molteplici progetti di architettura ecosostenibile). La struttura della geodetica è una delle più efficaci dal punto di vista costruttivo: la struttura è suddivisa in triangoli che possono alternativamente essere raggruppati in pentagoni o esagoni; inoltre è caratterizzata da una spiccata simmetria in tutte le direzioni."

Pensata con materiali riciclabili e richiamando forme naturali, come gli stand modulari posti all’interno della cupola, la cui forma ricorda quella di un fiore; i suoi “petali” fungono da pannelli solari, utilizza l'energia del Sole per produrre energia elettrica. Sono detti “modulari” perché la loro altezza è regolabile e i “petali” si possono gestire in base alla direzione dei raggi solari. Il materiale di composizione è acciaio bianco riciclato. L’industria dell’acciaio è uno dei pilastri della produzione italiana, riciclando l’acciaio si riduce il consumo di energia, la quantità di materie prime e le emissioni di gas serra nell’atmosfera come CO2.

La cupola segue quindi i principi del design eco-consapevole e si basa sull’idea di proteggere le risorse limitate della Terra.  L’obiettivo è ottimizzare il suo utilizzo senza interrompere i processi naturali del pianeta. La cupola è efficiente dal punto di vista energetico, realizzata con materiali riciclabili e non richiede l’uso di fondamenta – tutto questo per preservare l’equilibrio naturale. Connette perfettamente l’architettura all’ecologia e all’ambiente, formando così un perfetto esempio di design sostenibile che lavora per l’umanità. L'apice della cupola, studiato come punto panoramico, può essere raggiunto anche da persone diversamente abili, attraverso un ascensore oleodinamico, avente una funzione pratica e sicura, è facile ed economico da installare ed è ecologico. È stato collocato all’interno di un pilastro ispirato al tronco di un albero, la cui struttura esterna è composta da un materiale chiamato “specchio-piuma”. Il materiale è di estrema leggerezza, e permette una semplice e sicura posa in opera di telai di notevoli dimensioni. È sicuro e non deforma, i materiali utilizzati ed il processo produttivo ne garantiscono il 100% di riciclabilità in caso di eventuale smaltimento rendendo il prodotto eco-compatibile. Per informazioni marika.valendino (@) hotmail.it