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Imballaggi

Eco-Logiko / Astuccio ‘all paper’ con dosatore

Un sottile rivestimento in ecopolimero garantisce tenuta a grassi, umidità e aromi; ha un sistema tamper evident

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L’astuccio monomateriale interamente in cartoncino dell’azienda cartotecnica bolognese Arti Grafiche Reggiani è stato selezionato dalla materioteca del Politecnico di Torino (MATto) come esempio virtuoso da mostrare a 12 aziende piemontesi nell’ambito della rassegna “MATto per Terra Madre”, svoltasi in occasione del Salone del Gusto 2020: un ciclo di webinar dedicati al mondo del food packaging.

Il progetto è stato particolarmente apprezzato dai ricercatori di MATto che lo hanno inserito tra le best practice di progettazione ed utilizzo dei materiali in modo intelligente e sostenibile. La materioteca torinese ha voluto valorizzare l’impegno di Arti Grafiche Reggiani nella ricerca di un packaging monomaterico e “plastic free” per alimenti: il valore aggiunto è stato quello di brevettare un sistema apri & chiudi antieffrazione su un astuccio in cartoncino come alternativa più sostenibile rispetto alle consuete confezioni dotate di un tappo in PP di circa 4 grammi non facilmente separabile. Questo caso studio sul prodotto ha portato MATto a riconoscerne i vantaggi in termini di riduzione degli impatti, riduzione dei trasporti e maggiore riciclabilità.

I vantaggi
Eco-Logiko è l’astuccio brevettato da Arti Grafiche Reggiani dotato di sistema apri & chiudi antieffrazione prodotto interamente in cartoncino. Questo fustellato monomateriale, resistente alle basse temperature del freezer e rivestito internamente da un film in ecopolimero che assicura la tenuta a grassi ed umidità, può contenere cibi surgelati o secchi come pasta e biscotti, ma anche prodotti come il pet food o i detersivi in polvere.

Molteplici sono i vantaggi di questo packaging versatile, pratico, interamente smaltibile nella carta e allo stesso tempo macchinabile che, come dimostra uno studio condotto dall’Alma Mater, incide positivamente su tutta la catena di produzione e distribuzione del prodotto. Attraverso l’analisi del ciclo di vita di Eco-Logiko, il Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (DICAM) dell’Alma Mater ha evidenziato come l’eliminazione del tappo in plastica comporti una maggiore impilabilità degli astucci sullo scaffale e, allo stesso tempo, anche una riduzione dello spazio inutilizzato nella pallettizzazione e un aumento del prodotto trasportato per unità di volume.

Ciò implica un minore utilizzo di materiali da imballaggio, un minore impiego di trasporti e un conseguente calo dell’inquinamento atmosferico. Traducendo i dati in numeri, se si ipotizzasse quindi una produzione annua da parte dell’azienda di circa 15 milioni di astucci, si parlerebbe di un risparmio di 150 tonnellate di anidride carbonica all’anno corrispondenti a circa 56 Fiat Panda in meno sulla strada.

Infine, al risparmio di spazio sui vettori prima accennato, si aggiunge un contributo ambientale Conai da versare solo per la filiera carta e cartone, inferiore rispetto a quello relativo a Corepla per la parte del tappo dosatore.

Progettato per il riciclo
Importante, poi, il vantaggio in fase di raccolta differenziata: l’assenza del tappo dosatore permette di conferire l’imballo nel contenitore della carta evitando o di inserirlo in quello della raccolta differenziata o di separarlo dal dosatore. In ogni caso il dosatore in PP, per le ridotte dimensioni, rischierebbe di non essere valorizzato nei sistemi di vagliatura automatica che scartano oggetti di dimensioni inferiori ai 10 cm di misura massima.

“Il contenitore bi-materiale molto difficilmente viene recuperato – conclude Fabia Fabbiani, co-titolare di Arti Grafiche Reggiani – Il materiale e l’energia utilizzata per produrlo vengono sprecate e nella migliore delle ipotesi prendono la strada del termovalorizzatore. Invece, questo piccolo contenitore praticamente monomateriale consente il recupero della cellulosa di cui è costituito al 98% e per la sua praticità e funzione ricorda con frequenza ai consumatori i vantaggi del packaging cellulosico.”