VCI è un acronimo internazionale che funge da nome generico (Vapour Corrosion Inhibitor) di una classe di sostanze che inibiscono la corrosione dei metalli. Le VCI sublimano e saturano l'atmosfera interna di un imballaggio a tenuta (non necessariamente di tipo barriera o in sottovuoto) e funzionano grazie a una tensione di evaporazione in grado di innescare il processo di sublimazione. Quando il vapore ha saturato l'interno dello spazio a tenuta, la sostanza si condensa sulla superficie del metallo e la protegge dall'ossidazione o da altri composti in grado di innescare la corrosione. Non è richiesto, come anticipato, l'effetto barriera o il vuoto: infatti, per alcune tipologie di imballo si prevedono anche delle aperture nel sacco non barriera per il drenaggio dell'umidità di condensa che potrebbe, se in eccesso, pregiudicare la funzionalità della sostanza VCI.
Il processo accennato è di tipo elettrochimico: ogni sostanza VCI è un elettrolita, cioè reagisce con l'umidità presente naturalmente in atmosfera (in questo caso quella per esempio dentro un sacco barriera) e si trasforma in ioni con carica negativa e positiva: il metallo li attrae e se ne riveste, con la conseguenza che questo sottile strato di circa 4 micron fa da barriera all'umidità dell'aria e impedisce la corrosione.
Rispetto agli oli barriera, i VCI saturano anche le più piccole cavità, fessure e strati irregolari dove l'aria rimane intrappolata comunque sotto lo strato oleoso. Il vettore di queste sostanze può essere: un film di PE, una pastiglia, una spugna, una carta emettitrice, una polvere, una vernice spray, un vettore 'acquoso'. tuttavia, il film in PE, anche in versione termoretrabile, estensibile, rinforzato. Tutte le sostanze VCI in tutte le formulazioni e tecniche di rilascio devono, ovviamente, essere certificate come atossiche.
Rispetto al sacco barriera, le sostanze VCI svolgono un'azione 'attiva': agiscono per fermare l'ossidazione;,e quindi, evitano o prevengono i danni di un sacco barriera perfetto e a tenuta fino a fine 'missione', una prestazione difficile da assicurare e mantenere, se per esempio si forma condensa a causa di urti, abrasioni, lacerazioni, microfratture.
Le due soluzioni (sacco barriera con o senza vuoto) sono quindi a volte concorrenti, a volte complementari a seconda dell'obiettivo di protezione. In ogni caso un involucro è necessario per mantenere una concentrazione sufficiente di vapori protettivi cosicché il metallo non potrà ossidarsi.
VpCI: I Vapor phase Corrosion Inhibitors sono un marchio commerciale che identifica prodotti specifici di Cortec, distribuiti in Italia da Carte Dozio: i VpCI condensano sulla superficie del metallo formando una sottile ed efficace barriera che contrasta la formazione della corrosione. La barriera autorigenerante è uniforme e impedisce l’ossidazione del metallo. Le molecole VpCI che si consumano per contrastare la corrosione vengono immediatamente rimpiazzate da altre emesse dalla sorgente, anche se l’imballo viene aperto e richiuso più volte.
Se usate correttamente, aiutando a ridurre i costi, queste sostanze specifiche contribuiscono ad estendere la vita utile dei prodotti e delle attrezzature: possono essere applicate, infatti, in ogni fase di vita di un prodotto, a cominciare dalla produzione del metallo per arrivare fino al momento dell’impiego. In qualsiasi modo venga utilizzato, l’anti-corrosivo VpCI agisce sempre allo stesso modo: le molecole vengono attirate dal metallo sul quale si ancorano, impedendo a questo di ossidarsi e bloccando o rallentando la formazione della corrosione.