Il sacco barriera è un involucro flessibile destinato alla protezione di merci voluminose da aria esterna, contaminazioni, umidità di condensa, salsedine, infestanti biologici, polveri, luce diretta, cambiamenti di temperatura e pressione, emissione interna di gas indesiderati che vengono espulsi con apposite valvole di sfiato, ecc.
La sua funzione avviene durante le fasi di stoccaggio all'aperto o al coperto, nel trasporto aero-ferro-navale e su gomma, nella movimentazione nei magazzini di un'ampio ventaglio di beni intermedi e finali:
- prodotti pericolosi, compresi i rifiuti pericolosi
- dispositivi elettrici ed elettronici
- prodotti chimici e farmaci
- apparecchiature militari e di precisione
- prodotti alimentari
- auto e beni di lusso
L'applicazione del sacco e l'eventuale creazione del vuoto avvengono prima per avvolgimento, poi per termo-sigillatura (e aspirazione nel caso del vuoto) tramite dispositivi portatili e manuali che consentono di riscaldare le superfici interna ed esterna realizzate con polimeri termosensibili. L'effetto barriera si ottiene per laminazione, coestrusione o laccatura di materiali polimerici resi ancor più protettivi tramite la deposizione di un sottile strato di alluminio o di lacche che forniscono la prestazione voluta. La formazione del sottovuoto e la tenuta del vuoto sono una importante fase (successiva all'avvolgimento del prodotto) che contribuisce ad un effetto barriera di tipo passivo, nel senso che non reagisce con sostanze presenti nello spazio interno.
Se la protezione riguarda anche la prevenzione della ruggine dei metalli, il sacco barriera viene realizzato integrando nel processo produttivo del sacco sostanze che inibiscono l'ossidazione (vedi VCI e VpCI). La prevenzione può essere ottenuta anche aggiungendo prodotti speciali (in forma di gas, vernici, oli, polveri, ecc.) nell'atmosfera interna al sacco barriera contenente i prodotti.