Fondazione Carta Etica del Packaging cerca ‘ambasciatori’: imprese e imprenditori che desiderano diffondere la cultura del packaging secondo la Carta Etica del Packaging con l’obiettivo di creare sviluppo economico e occupazione lungo la filiera.
“In piena pandemia, a maggio 2020, ho firmato l’atto costitutivo che definisce i 10 valori generati dalle attività di produzione, uso, riuso e valorizzazione del packaging – precisa Anna Paola Cavanna, primo presidente della Fondazione ed anche Presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio – Perché una Fondazione è presto detto: l’imballaggio ha mostrato durante il lockdown tutta la sua componente di servizio, la sua capacità di aiutare la comunità internazionale a gestire le emergenze, e lo ha fatto con una rapidità, una competenza, una tecnologia e un’attitudine come pochi manufatti industriali sanno fare.”
Negli ultimi anni, l’indice di gradimento dell’imballaggio è rimasto altalenante tra l’essere positivo veicolo di emozione, igiene e praticità da una parte e il negativo corresponsabile di impatti ambientali dall’altra. Invece la pandemia ne ha svelato tutte le funzioni utili. “Ecco perché una Carta Etica – sottolinea Anna Paola Cavanna – Serve a ridefinire i valori e le prerogative di positività cui tendere, ma con l’aiuto di ambasciatori capaci di raccontare il valore grazie a progetti di ricerca, formazione e cultura.”
La presidente parte dal Valore n. 10, quello di maggiore attualità: l’essere sostenibile. Secondo la carta l’imballaggio sostenibile è ‘progettato in modo olistico, pienamente equilibrato con il prodotto e con i suoi modi d’uso, così da ottimizzare le prestazioni ambientali complessive.’
“In concreto, è attenersi al principio dell’ecodesign, che significa pensarlo e produrlo per la valorizzazione post consumo – spiega Cavanna – ma anche per lo scenario futuro ideale così come viene disegnato dagli SDG’s dell’ONU nell’Agenda 2030.”
Oggi le imprese si trovano di fronte ad un fermento di soluzioni, di sperimentazioni, di ricerche e sviluppi di nuovi materiali riciclabili, riciclati e compostabili. Per aiutarle, è allo studio lo strumento dell’Algoritmo, un dossier curato dalla Commissione Sostenibilità dell’Istituto Italiano dell’Imballaggio e ora 'in pancia' alla Fondazione che aiuta a testare se la propria soluzione è conforme ai criteri dell’ecodesign e alle sfide dell’Agenda 2030.
“Un altro tema caldo è quello dell’etichettatura ambientale che, alla luce dei rallentamenti e delle incertezze attuali avrebbe richiesto che le aziende fossero state a fianco del legislatore con un ruolo consultivo, di sostegno e supporto, proprio come fa un ambasciatore – spiega Anna Paola Cavanna – Ecco nel concreto come vedo il ruolo della Fondazione e dei suoi ambasciatori, calato per esempio nel punto 10 della Carta Etica.”
Anche la formazione dei manager sui temi della sostenibilità di azienda e di prodotto è un altro impegno che la Fondazione fa suo creando intese con il mondo universitario quale ad esempio il Corso di Alta Formazione in Packaging Management in collaborazione con l’università Sapienza di Roma che inizierà il prossimo 25 marzo. Tra i partecipanti 10 borse di studio sono state offerte dalla Fondazione ai dipendenti delle aziende socie dell’Istituto Italiano Imballaggio.
“Diventare ambasciatori– conclude la Presidente – è condividere con altre imprese della filiera un impegno comune, è essere squadra e fare rete su obiettivi condivisi.”