L'ispirazione per gli antichi greci si chiama 'entusiasmo', la cui etimologia, tradotta con un calco lessicale discutibile, suonerebbe come 'indiamento': il dio ispiratore entra dentro di te e ti ispira parole e canto. Theos (dio) è il lemma che compone questa parola moderna, che è cosa buona e giusta utilizzare associata anche al vino. E se al vino associassimo anche la poesia? E se l'ispirazione ci venisse dal vino? E magari alla sera, con la complicità delle tenebre e degli amici? Non è uno scenario solo poetico, ma reale.
Stampare o stappare? Questo è il dilemma
L'agenzia Reverse Innovation di Milano, non nuova a queste sintesi, ha esteso la sua gamma di proposte editoriali basate sull'associare vino a prosa e poesia dentro le etichette, con una novità: "Librottiglia Passito Notte una.a.una". Per i contenuti liquidi, l’azienda vinicola Di Lenardo; per quelli eterei (non nel senso di alcolici), la poetessa brasiliana Michele Navarro, grazie alla casa editrice Lamparina Luminosa. Ispirata, invece, dai fumi eterei del passito è stata, simpaticamente, Eleonora Ratti nelle illustrazioni dai tratti onirici e che accompagnano le poesie.
Prendete e leggetene, e bevetene, tutti: l'opera è stata premiata alla 25esima edizione della Design International Packaging Competition con l’Etichetta D’Oro per la categoria “Vini dolci naturali e vini liquorosi tranquilli”, concorso organizzato da Veronafiere per Vinitaly. Come ci sta tutto questo su una bottiglia di vino? Naturalmente nell'etichetta: stappare, e sfogliare, per credere.
