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Imballaggi

Educativo / “Promotori di bellezza”

Solo i cosmetici richiedono packaging con forti requisiti estetici? Chi lo dice?

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Fondazione Carta Etica del Packaging cerca ‘ambasciatori’: imprese e imprenditori che desiderano diffondere la cultura del packaging secondo la Carta Etica del Packaging, con l’obiettivo di rendere attraenti imprese, tecnologie e professionalità della filiera e valorizzare la bellezza funzionale dell’imballaggio.

“La scorsa settimana ho presentato il Valore n. 10, l’essere sostenibile: la necessità che l’imballaggio sia progettato in modo olistico: equilibrato con il prodotto e con i suoi modi d’uso, per ottimizzare le prestazioni ambientali complessive – premette Anna Paola Cavanna, Presidente della Fondazione – Il valore n. 9, l’essere educativo, presuppone che chi lo progetta e lo sceglie gli attribuisca un ruolo attivo e propositivo, capace di indurre comportamenti e modificazioni.”

È di forte attualità il tema dell’etichettatura ambientale, una norma introdotta in modo frettoloso e criptico al punto che il focus è passato dal fornire informazioni utili al comportamento virtuoso dei cittadini in fase di riciclo al timore della sanzione per le imprese.

“L’imballaggio non deve soltanto informare di che materiale prevalente o di quanti materiali sia formato – sottolinea Anna Paola Cavanna – ma far sì che l’informazione diventi azione: deve aiutare in pochi secondi operatori e consumatori a scegliere l’opzione giusta. Nell’affanno di recepire la direttiva UE sull’etichettatura ambientale non c’è stato il tempo, per esempio, di considerare quanto sia semplice oramai anche per i cittadini il sussidio di uno smartphone per scoprire un prodotto, i suoi valori, il suo fine vita attraverso le etichette digitali.”

Per decenni, l’essere effimero, usa e getta, aggiunto al prodotto ha condizionato molto il percepito dell’imballaggio a fine vita e il suo portato estetico: un rifiuto senza valore. Oggi non è più così: le emergenze ambientali da una parte e l’industria del riciclo dall’altra attribuiscono ai materiali un valore come materie prime.

Ma non è solo ambientale il ruolo educativo del packaging: “Se è vero che è un media, al pari dei mass media, ha una responsabilità nell’educare alla bellezza – avverte la Presidente della Fondazione Carta Etica ¬– Una bellezza che non necessariamente è proporzionale ai costi. Quella bellezza che aumenta la qualità della vita, attraverso gli oggetti di cui ci circondiamo ogni giorno e che induce a comportamenti differenti in relazione sia all’imballaggio a fine vita sia alla fruizione del prodotto.”

Diventare ambasciatore della Carta Etica del Packaging è condividere con altre imprese della filiera un impegno comune, è essere squadra e fare rete su obiettivi condivisi anche su questo valore.