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Roberta Ruggiero

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QR-Code / Un potenziale inespresso

Come ottenere un maggior numero di interazioni con il consumatore, per fidelizzarlo e per indurlo al riacquisto

Roberta Ruggiero

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QR code

La pandemia ha accelerato la diffusione dei QR-codes al punto che oggi il 40% della popolazione scannerizza con cadenza settimanale, ma la percentuale degli utenti è ancora bassa: forse un’app aumenterebbe la diffusione? Tecnologie a parte, tra i principali motivi del mancato utilizzo vi sono la scarsa connessione internet nel momento in cui si incrocia un QR-code e la motivazione troppo debole associata alla presenza di un codice QR-code.

Questo ed altro ancora emerge dai dati riportati da AmonCode, una software house specializzata in IoT Marketing, grazie alla quale è possibile ricostruire l’identikit di un utilizzatore medio di QR-code: età compresa tra i 22 e i 55 anni, residente nel Nord Italia, compie circa tre scansioni di codici in un mese, prevalentemente a casa dopo pranzo, dopo le ore 17 o nel fine settimana. L’elemento che spinge maggiormente le persone a scannerizzare i codici sono promozioni, concorsi, la possibilità di ottenere qualcosa come una ricetta o poter partecipare a giochi.

Ma gli italiani sono forti utenti del QR Code? Nella classifica mondiale sull’uso emergono i paesi asiatici, tra le 62 aree esaminate da AmonCode; nelle prime cinque posizioni si trovano: Hong Kong, Taiwan, Singapore, Cina e Malaysia. L’Italia è al diciannovesimo posto ed è settima in Europa; le regioni che dimostrano avere un interesse maggiore sono: Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna, seguite da Piemonte, Toscana, Campania e Puglia.

I settori, sempre stando ai dati riportati da AmonCode, dove è maggiormente stampato il QR-code sono:
1. Riviste e giornali – 28%;
2. Packaging – 20%;
3. Siti web - 16%;
4. Volantini - 14%;
5. Brochure - 8%;
6. Vetrine - 7%; 7. TV – 7%.

Il contenuto delle pagine linkate tramite i codici è, per l’Italia:
• 69% - approfondimenti sul servizio e sul prodotto;
• 36% - dettagli su eventi;
• 9% - iniziative sociali;
• 18% - sconti, promozioni, offerte;
• 15% - scaricare applicazioni.

I QR-codes appaiono dunque sottoutilizzati, necessitano di un’app standard e non sempre hanno una forte motivazione all’uso: superando queste criticità, si potrebbe ottenere un maggior numero di interazioni con il consumatore, per fidelizzarlo e per indurlo al riacquisto.