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Antonio Savini

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Mercati

Vendite in guerra / Gli impatti del conflitto

Quanto rischiano i produttori di materiali, imballi e macchine automatiche?

Antonio Savini

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russia export imballaggi

Il peso del mercato russo sul totale delle esportazioni italiane di materiali e macchine per l’imballaggio è modesto. Per dare un ordine di grandezza, basti pensare che nel 2019, ultimo anno “normale”, le esportazioni italiane totali del settore imballaggio ammontavano a 11,1 miliardi di euro di cui solo 287 milioni verso il mercato russo (2,6%). Considerando solo il comparto delle macchine per l’imballaggio, le vendite all’estero del 2019 ammontavano a 5,6 miliardi di cui 218 miliardi in Russia (3,9%). La crisi del Covid e la difficile ripresa dell’economia russa hanno ridotto l’esposizione delle imprese italiane. Inoltre, non bisogna dimenticare che i materiali e le tecnologie per l’imballaggio non sono tecnologie dual use, cioè che possono avere un utilizzo civile e militare (salvo eccezioni). La chiusura di questo mercato a causa del conflitto può essere un problema per alcune aziende, ma non per il settore nel suo complesso.

Panificio automatico continuo Mosca 1953
La foto, tratta dalla rivista L'Union Soviétique del 1953, racconta il nuovo Panificio Automatico Continuo di Mosca, realizzato su modello di altri in Europa, come quello di Milano del 1934, per razionalizzare i consumi di energia termica e di acqua ed abbassare i costi del pane.

Effetti indiretti del conflitto russo-ucraino
Gli effetti indiretti del conflitto sono importanti e interessano tutto il settore. Non dimentichiamo che le imprese si trovano attualmente ad affrontare il terzo shock da offerta in due anni. Nel 2020, la pandemia del Covid aveva causato una brusca frenata dell’economia, la disorganizzazione delle reti di approvvigionamento, il crollo dei prezzi delle materie prime e delle tendenze deflattive sui prezzi. Successivamente, il 2021 aveva comportato un’inversione di tendenza con la rapida ripresa dei consumi, degli investimenti e della crescita, la carenza di semilavorati, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la riapparizione dell’inflazione. Con la guerra russo-ucraina si rischia uno scenario di stagflazione, ovvero un arresto brusco della crescita accompagnato da un’accelerazione dell’inflazione e, quindi, di una riduzione dei consumi delle famiglie. Viene, così, colpita la domanda interna italiana e quella di paesi terzi non coinvolti nel conflitto. Un aumento duraturo del prezzo dell’energia, inoltre, comprime i margini delle imprese e la loro capacità d’autofinanziamento. I settori degli imballaggi in plastica e di carta e cartone appaiono particolarmente esposti a questi rischi.
Importazioni russe di imballaggi dall'Italia
Il settore dell’imballaggio prima della guerra russo-ucraina
Le importazioni russe ed ucraine di imballaggi (materiale e macchine) sono dinamiche fino al 2012, poi tendono a stagnare a causa della diminuzione del prezzo del petrolio, delle sanzioni e dell’instabilità dovuto al conflitto larvato tra Russia ed Ucraina.

Paesi fornitori di macchine e imballaggi della Russia
Nonostante le sanzioni, l’UE resta il principale fornitore del mercato russo. Si nota, tuttavia, un aumento del peso di Cina e Bielorussia.

importazioni russe di macchine e imballaggi
La Russia importa soprattutto macchine per l’imballaggio (Germania ed Italia) ed imballaggi in plastica (Bielorussia e Cina).

esportazioni italiane imballaggi in russia
Nonostante la presenza d’importanti fluttuazioni e la stagnazione del mercato russo a partire del 2012, le esportazioni italiane tendono ad aumentare da vent’anni.

Dettaglio esportazioni italiane in russia
L’Italia è soprattutto un fornitore di tecnologia sul mercato russo, anche se il peso dei materiali per l’imballaggio tende lentamente ad aumentare.

QUESTO ARTICOLO E' TRATTO DAL NUMERO 53 DI COM.PACK.
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