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Letizia Rossi

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Mercati

Sviluppo sostenibile / Indice mondiale in calo nel 2021

Nessun progresso per l’Italia. Bene solo i paesi nordeuropei

Letizia Rossi

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(Articolo pubblicato sul numero 56 di Com.Pack a p. 4) Nel 2021, per il secondo anno consecutivo, nessun passo avanti è stato fatto nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Anzi, nonostante le buone performance di alcuni Paesi, l’indice complessivo è addirittura calato rispetto al 2021 e le abitudini di consumo dei più ricchi continuano a gravare sull’intero pianeta. Si apre con queste premesse l’ultimo Sustainable Development Report 2022, a cura dell’Università di Cambridge (Sachs, J., Lafortune, G., Kroll, C., Fuller, G., Woelm, F. - From Crisis to Sustainable Development: the SDGs as Roadmap to 2030 and Beyond).
Il documento esamina ogni anno i traguardi raggiunti (e gli sforzi) dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite rispetto a 17 obiettivi che comprendono un ampio ventaglio di temi non solo ambientali, ma anche di sviluppo sociale, come la riduzione della povertà o la qualità dell’istruzione.
Gli anni tra il 2015 e il 2019 erano stati caratterizzati da un incoraggiante trend positivo, pur se troppo lento (appena mezzo punto percentuale all’anno) per centrare gli obiettivi previsti per il 2030. Poi l’inversione di tendenza, con le annate successive tutte a segno meno. Sul dato pesano senza dubbio le complicate condizioni socioeconomiche dell’ultimo biennio, benché – come spiegano gli autori – il report non abbia ancora del tutto quantificato l’impatto della pandemia. Restano naturalmente fuori anche le conseguenze della guerra russo-ucraina, che graveranno senza dubbio sulla prossima edizione dello studio. Sottolineano inoltre gli estensori che gran parte delle conquiste raggiunte nell’ambito degli obiettivi ambientali a seguito dei lockdown si sono rivelate solo effimere e che, una volta terminate le restrizioni, i progressi sono rapidamente rientrati.
Indice sostenibilità mondiale 2022
Considerando l’indice SDG, l’Italia si trova al 25º posto sui 163 Paesi presenti, con un punteggio di 78.3: il valore misura, come fosse una percentuale, i progressi verso il raggiungimento di tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. La media mondiale per il 2022 è ben al di sotto, ferma a 66, mentre 8 punti ci separano dagli stati più virtuosi.
A guidare la classifica mondiale sono tre nazioni del Nord Europa: la Finlandia si conferma la migliore per il secondo anno con un SDG di 86; quindi, Danimarca e Svezia, con punteggi oltre l’85. Le prime dieci posizioni della graduatoria sono occupate da nazioni europee, otto delle quali fanno parte dell’Unione Europea. Per trovare la prima nazione extra europea in classifica occorre andare al 19° posto del Giappone (79).
Il report analizza, inoltre, un secondo parametro, lo spillover, che esprime gli impatti ambientali e sociali del commercio, dell’economia, della finanza e della sicurezza sulla capacità di altre nazioni di raggiungere gli obiettivi. Più alto è il punteggio, più gli effetti sono benefici: per l’Italia è del 73.6, al pari di quello finlandese.
Numerose sono, però, le grandi sfide ancora da affrontare: nessuno degli obiettivi risulta completamente raggiunto e il report indica l’Italia sulla buona strada solo rispetto a 4 su 17. Considerando i temi ambientali, è ancora lontano, per esempio, l’obiettivo di azzerare la quantità media annua di rifiuti in plastica esportati (il valore è di 1.74 chili pro capite, media annua dell’ultimo quinquennio).
Indice sostenibilità Italia 2022
Scarsi sono anche i risultati ottenuti, finora, nel capitolo Azioni per il clima, che riguarda la riduzione delle emissioni da combustibili fossili, delle emissioni per la produzione di cemento e di quelle legate all’importazione di beni e servizi. Una recente ricerca realizzata da Utility Bidder sul raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050, vede in ogni caso l’Italia al decimo posto nella classifica di quelli on track (che evidenzia sempre stati del Nord Europa nelle prime posizioni, insieme al Regno Unito).
Il Sustainable Development Report raccoglie, infine, anche informazioni per comprendere gli sforzi politici compiuti o annunciati da ciascuna nazione per il raggiungimento degli obiettivi. Ogni anno, una rete globale di esperti analizza documenti pubblici e tiene traccia delle dichiarazioni dei governi. L’ultima rilevazione è stata condotta in Italia nel febbraio 2022: ne risulta che, considerando dichiarazioni ufficiali, integrazioni di strategie, attività di coordinamento tra i ministeri, i SDG hanno ricevuto le dovute attenzioni. Emerge, tuttavia, un problema non secondario: gli obiettivi sono menzionati nell’ultimo documento di bilancio centrale o federale? E la risposta qui è negativa.