Tetra Pak / Ricerca e sviluppo nei materiali e nel riciclo

"La sostenibilità non è un punto della nostra agenda strategica, è la nostra agenda strategica: in Italia come all’estero, per tutti i nostri 31 stabilimenti nel mondo. Lo confermano 23 edizioni annuali di bilanci di sostenibilità e il nostro impegno ad affiancare e sostenere i brand owners nel loro impegno ad offrire contenitori food & beverage sicuri, riciclabili, sempre più riciclati, con percentuali crescenti di risorse rinnovabili e ricorrendo a energie rinnovabili”.

Così Paolo Maggi, Managing Director e Presidente di Tetra Pak Italia spa, ha sintetizzato il ruolo della più grande azienda mondiale del packaging nel percorso verso un’economia circolare a margine di una visita guidata allo stabilimento produttivo di Rubiera per le bobine destinate al confezionamento presso aziende sia italiane sia in parte europee.

Insieme all’unità produttiva di macchine confezionatrici di Modena, e allo stabilimento piemontese per i sistemi di chiusura, l’Italia è dopo la Svezia la nazione che offre il più importante contributo in termini di progettualità, ricerca e sviluppo di macchine, studio ed analisi di ergonomia dei contenitori, messa a punto di sistemi di erogazione innovativi e sperimentazione di sbocchi applicativi di quella parte residuale non cellulosica dei contenitori avviati al riciclo.

Fra 2013 e 2021 in Italia sono stati riciclati 7,6 miliardi di contenitori; nel 2021 il tasso di riciclo è arrivato al 36% ma, ha dichiarato Maggi, per il periodo fra il 2025 e il 2030 Tetra Pak Italia si è data come ulteriore ambizioso obiettivo quello di arrivare al 65% (oggi la media del riciclo degli RSU a livello nazionale è del 41%).
Dallo stabilimento di Rubiera sono uscite nel 2021 bobine per realizzare 3,242 miliardi di contenitori, dei quali il 70% destinati all’industria alimentare italiana per il mercato nazionale e per l’esportazione. In crescita sono le applicazioni nel settore del vino e nelle conserve alimentari (le linee vegetali dei derivati del pomodoro e dei legumi, in competizione con altri materiali).

Lo stabilimento di Rubiera vanta la più ampia diversificazione produttiva in termini di tipologie di confezioni e varianti che solo qui vengono prodotte a livello europeo. Nel centro ricerche e sviluppo dello stabilimento di Modena si studiano e si sperimentano soluzioni ambientali innovative, dalla stampa senza solventi ai nuovi polimeri destinati a sostituire il foglio di alluminio, fino alle imminenti chiusure tethered (apribili ma solidali all’elemento fissato al foro del contenitore) per ottemperare al dettato dell’UE in fatto di contrasto alla dispersione nell’ambiente di tappi e chiusure.

A conclusione della visita tecnica agli impianti, Maggi ha ricordato il ruolo di Tetra Pak, in Italia come nel resto del mondo, nell’aver dato continuità al fabbisogno dell’industria alimentare globale in un regime di distanziamento sociale, di scarsa mobilità, di ansia sulla qualità sanitaria di contenitori ed alimenti. Alla risposta a questa sfida, si aggiunge oggi la capacità di dare certezza dei costi e disponibilità di soluzioni di confezionamento in una congiuntura caratterizzata da aumenti dei prezzi di materie prime, contenitori ed energia. E nonostante le turbolenze, non cala ma anzi aumenta l’impegno nella sostenibilità ambientale: dalla gestione forestale delle materie prime cellulosiche all’ottimizzazione del riciclo: a livello mondiale, nel 2021 sono stati investiti 40 milioni di euro per migliorare raccolta e riciclo dei cartoni per bevande.

Sempre sul fronte della riciclabilità, è stata completata con successo la market validation di una barriera di polimeri per sostituire lo strato di alluminio nei cartoni asettici. Sono iniziati i test su una nuova barriera a base di fibre per le confezioni alimentari in cartone distribuite a temperatura ambiente. Il Report sulla Sostenibilità è disponibile a questo collegamentoquesto collegamento.