Nel recente Sustainable Development Report 2022 che ritrae l’evoluzione delle nazioni ONU coinvolte nei 17 progetti SDG per lo sviluppo sostenibile, i Paesi dell’area islamica nordafricana e mediorientale, quelli più vicini all’Italia, mostrano percorsi evolutivi interessanti su almeno due obiettivi che coinvolgono anche il mondo del packaging l’Obiettivo n. 9, che riguarda lo sviluppo industriale, e il n. 12 relativo al consumo e alla produzione sostenibili. Le economie del Nord Africa sono economie ‘in movimento’ e si avvicinano lentamente ai mercati dell’Europa meridionale per processi e standard produttivi.
Quest’area del continente africano costituisce un importante attore per il futuro scenario economico dell’UE e in particolare per l’Italia, che guarda in generale all’area del Nord Africa come a uno dei mercati più promettenti di fornitura ma anche di destino di prodotti e servizi.
La conferma arriva da Davide Gottardi, direttore di Impactio, società di consulenze tecnico-commerciali, marketing e normative nel settore del packaging della stampa, e specializzata in aree economiche emergenti.
“La pandemia, il rincaro dei prodotti energetici e delle materie prime, il rialzo delle tariffe dei trasporti costringono le imprese europee a non considerare più India e Cina mercati di riferimento stabili ed affidabili e a pensare ad alternative ¬ premette Gottardi – A ciò si aggiunge il fattore geopolitico, che oggi più che mai si rivela nella sua essenza di variabile indipendente, capace di deprimere lo sviluppo commerciale o di offrire nuove opportunità.”
Importazione macchine automatiche-migliaia di euro-Fonte Ucima
Le nazioni del Nord Africa diventano, quindi, interessanti per le imprese italiane per almeno due motivi. “È soprattutto l’aumento dei costi di trasporto a stimolare la ricerca di opportunità più vantaggiose per beni primari, semilavorati e prodotti energetici, ma anche di beni di largo consumo – spiega Gottardi – In questo momento, gli storici rapporti commerciali tra Nord Africa da una parte e Francia, Spagna e Italia dall’altra si stanno sviluppando sospinti dalla convenienza economica di una logistica vantaggiosa, ma non solo: la chiusura delle relazioni diplomatiche tra Algeria e Spagna a causa dell’appoggio spagnolo alle rivendicazioni marocchine nel Sahara Occidentale rispetto a quelle algerine avvantaggia chi saprà approfittarne. Per esempio, in queste settimane, produttori di imballaggi algerini sono disposti ad attendere anche tre mesi le materie prime, ma anche a corrispondere compensi maggiori per consegne più veloce di volumi importanti di materiali.”
Altre porte si aprono
Spesso, per le piccole imprese le distanze geografiche, di fuso orario e a volte linguistiche le penalizzano nel rivolgersi a fornitori e clienti di altri continenti; ed ecco che per gli stessi fattori il Nord Africa si candida a risorsa.
“Il divieto di importazione di prodotti dalla Spagna fa sì che imprese algerine, prima legate a fornitori spagnoli, cerchino rapidamente nuovi fornitori – avverte Gottardi – dagli adesivi ai solventi, dai supporti cellulosici e polimeri fino alle macchine automatiche e ai sistemi di stampa. È un’occasione importante per le PMI italiane, perché permette di farsi conoscere e di entrare in nuovi mercati sfruttando un abbrivio che riduce tempi e costi di acquisizione.”
Incrementi vendite macchine imballaggio in Africa-fonte Ucima
Impactio, nel suo ruolo trentennale di sviluppatore e ponte fra le imprese specializzate in tecnologie e materiali del packaging e le economie dei Paesi emergenti intorno all’Europa, offre ai lettori di questo articolo una preanalisi gratuita per testare le opportunità di crescita in questi mercati. Per info: www.impactio.it o inviare una mail all’indirizzo davide.gottardi @ impactio.it
