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Caffè / 3,8 miliardi di tazzine al giorno nel 2023

La stima dell'Area Studi Mediobanca

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Studio sull’industria internazionale del caffè condotto dall’Area Studi Mediobanca

Nel 2030 verranno consumate fino a 3,8 miliardi di tazzine al giorno. Questo è ragionevole aspettarsi considerando i dati emersi da un approfondimento sull’industria internazionale del caffè condotto dall’Area Studi Mediobanca. Dall’analisi è emerso che il mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 è di circa 120 miliardi di dollari. Esso rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. Si prevede un aumento regolare delle quantità nei prossimi anni, con tassi di crescita compresi tra l’1% e il 2% che porterebbero a un consumo fino a 208 milioni di sacchi nel 2030. Nel novero dei primi dieci produttori che soddisfano poco più del 35% della domanda mondiale, rientrano anche due italiane che insieme rappresentano il 4,1% della torrefazione del green coffee globale.
Ma sul lato sostenibilità il percorso da fare è ancora lungo, specie per l’Italia. Solo il 25% della produzione globale di caffè fa ricorso a materia prima certificata, anche se per i primi dieci torrefattori mondiali la quota sale al 34,9%. Tuttavia, i volumi certificati sono cresciuti dell’88,4% tra il 2013 e il 2019, con un aumento di oltre 10 punti in termini di produzione globale rispetto al 14,7% registrato nel 2013. Con poche eccezioni, i maggiori player redigono Report di sostenibilità separati dalla documentazione finanziaria, anche se non sempre conformi agli standard internazionali. Se dal quadro internazionale si scende a quello dei produttori italiani, si riscontra però un ulteriore ritardo: il ricorso ai Report di sostenibilità è limitato al 16,3% dei casi. Più confortante il quadro delle certificazioni: quella Fairtrade sul rispetto dei diritti di produttori e lavoratori di Paesi in via di sviluppo, interessa il 46,9% degli operatori, mentre la più diffusa in termini di agricoltura biologica è la BIO Organic utilizzata dal 44,9% delle maggiori società italiane. Infine, il packaging è un ulteriore capitolo rilevante. I principali produttori italiani dichiarano di prediligere carta e cartone (39,8% del totale), materiale plastico (35,6%) e alluminio (15,2%).