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Luca Maria De Nardo

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Automazione

Ecocap's / Essere differenti ma sempre riciclabili

Storia di un sistema che sigilla, protegge, distingue e rispetta le norme UE sulla prevenzione dei rifiuti da imballaggio

Luca Maria De Nardo

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exiting from the heat-sealing conveyor
the operator panel
the area of the four loaders next to the heat-sealing conveyor
the camera monitoring the presence of TopSyl
exiting from the application conveyor
Ecocap's Cassoli Group-Miss Debora Raviola, export manager For fonte San Bernardo
exiting from the heat-sealing conveyor
the operator panel
the area of the four loaders next to the heat-sealing conveyor
the camera monitoring the presence of TopSyl
exiting from the application conveyor
Ecocap's Cassoli Group-Miss Debora Raviola, export manager For fonte San Bernardo

Garanzia di igiene del top della lattina e al tempo stesso elemento di marketing che distingue il marchio: sono i due vantaggi di Topsyl, il sistema macchina automatica+imballo di Ecocap’s di Gruppo Cassoli adottati poco più di un anno fa da San Bernardo per la sua acqua minerale e per i soft drink in lattina prodotti per altre aziende. Prerogativa del sistema, oltre a sicurezza, semplicità e formula contrattuale di Ecocap’s, è la sostenibilità: Topsyl rimane solidale al bordo del top ed è monomateriale rispetto alla lattina d’alluminio.

I partners
Gruppo Montecristo della famiglia Biella e Colombo è presente nei mercati delle acque minerali e soft drink con marchi propri, come co-packer e come fornitore della marca commerciale. Ha in portafoglio oltre 300 codici prodotto.
Controlla tre aziende con quattro stabilimenti: S.Bernardo (50% del fatturato) con 7 linee produttive distribuite fra gli impianti di Garessio e Ormea. Le altre due aziende Fonte Ilaria e Fonti di Posina hanno rispettivamente 3 e 4 linee produttive. La produzione di 800 milioni di unità fra bottiglie in vetro e PET e lattine di alluminio ha generato un fatturato di 180 milioni di euro nel 2022. Alle due principali collaborazioni per gli impianti di imbottigliamento, con Krones e Sidel, se ne è aggiunta una terza, con una delle aziende del Gruppo Cassoli che, con Ecocap’s, CPS e Nema Automazione, è specialista in sistemi automatici per il packaging dei prodotti di largo consumo.

Le ragioni della scelta
Nel 2021, S.Bernardo ha scelto di adottare la lattina in alluminio nel formato sleek per essere più vicina all’ambiente e permettere una scelta in più al consumatore: “Il marchio storico identifica un’acqua minerale unica per caratteristiche organolettiche, soprattutto la leggerezza – premette Antonio Biella, CEO di Gruppo Montecristo – Riteniamo che clienti e consumatori debbano poter scegliere tra tutti i possibili formati e materiali in base alla loro sensibilità. Quindi, ecco la lattina di alluminio per aumentare la gamma a disposizione e soddisfare la preferenza verso un materiale leggero, facile da differenziare e riciclare.”

Il valore in chiave di marketing è legato all’eleganza visiva e tattile della lattina, alla forma e al formato della sleek che ricordano il bicchiere: sempre con la stessa logica, S.Bernardo ha scelto di introdurla per dare un’opzione in più ai canali di vendita in funzione delle preferenze dei consumatori. È in questo contesto che nasce la decisione di adottare il sistema Topsyl di Ecocap’s, un’automazione in linea con le linee di imbottigliamento che applica e termosalda sul top delle lattine una capsula di alluminio, dotata di linguetta per sollevarla ma sufficientemente ancorata sul lato opposto per rispettare i requisiti della direttiva Tethered Caps.

I vantaggi
Due gli obiettivi: garantire l’igiene di un prodotto premium e identificare la diversità da offerte simili. “TopSyl evoca fortemente la capsula in alluminio flessibile degli spumanti e dei vini mossi di qualità – ricorda Antonio Biella – Nella memoria spontanea, questo elemento avvicina il prodotto dotato di Topsyl a quella classe di bevande. E questo giustifica il maggior costo del sistema rispetto alla lattina che ne è priva e segna una distanza dai prodotti in lattina che non ce l’hanno. Inoltre, è possibile comunicare edizioni limitate, oppure eventi sportivi e commerciali sia con l’acqua minerale sia con prodotti per i quali siamo co-packer come Molecola.”

La percezione di costo e di valore
L’impatto sul TCO c’è ma non è determinante: non si tratta di bevande ‘di massa’: quindi, anche il se il prezzo finale al consumatore (che integra tali costi) è superiore a quello dell’acqua in bottiglia in PET o in vetro, e nel caso di un soft drink a una bibita di massa, il delta di costo non sposta la scelta del consumatore verso altro. Sul fatturato di S.Bernardo l’incidenza a volume delle lattine è del 3% fra prodotto a marchio proprio e prodotti di terzi. A livello di trade marketing, la lattina in alluminio con Topsyl è molto apprezzata nel canale Horeca, che S.Bernardo ha scelto come mercato di riferimento privilegiato. Tuttavia, ciò non esclude che i valori di eleganza, sicurezza e riciclabilità non vengano percepiti anche dai consumatori di altri canali: per esempio, Molecola è distribuita anche nel canale dei punti di vendita al dettaglio.

Gestione in linea
La macchina applicatrice di TopSyl è in dotazione allo stabilimento di Ormea, vicina a Garessio, dove avviene la maggior parte della produzione conto terzi e per la private label. Acquisita con la formula dell’affitto (una delle formule previste da Ecocap’s), impegna S.Bernardo solo all’acquisto delle capsule personalizzate. Macchina rotativa a 60 stazioni con una produttività oraria di 20mila lattine, si colloca alla fine del tunnel di asciugatura e, tramite stella di alimentazione che le preleva dal nastro di avanzamento, applica Topsyl previo il riscaldamento a 200° C (scioglie l’adesivo termosaldante). I 4 caricatori si infilano direttamente negli astucci (con cui le capsule personalizzate vengono consegnate al cliente) e poi sulla macchina. La telecamera controlla la presenza di TopSyl.
(Debora Raviola, Export Marketing Specialist in San Bernardo Spa.
Debora Raviola, Export Marketing Specialist with San Bernardo Spa

Ecobilanci
Topsyl è considerato un sistema di chiusura e quindi soggetto alla direttiva europea sui Tethered Caps, che prevede che gli elementi e i componenti restino solidali all’imballaggio anche dopo la rimozione e il sollevamento della linguetta della lattina; inoltre, la capsula è dello stesso materiale della lattina e soddisfa anche i requisiti di riciclabilità. “E’ un sistema compatibile con il nostro obiettivo di essere ad ‘impatto zero’ entro il 2026, anno dell’anniversario di nascita 100 anni fa di S.Bernardo – spiega Antonio Biella – Fra gli strumenti per raggiungere questo obiettivo che coinvolge tutte le attività e le risorse materiali e di energia, abbiamo in programma anche le LCA dei vari materiali, forme e formati, compresa la lattina protetta da Topsyl.”