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Imballaggi

Caffè / Recuperate 7 tonnellate di capsule

150 comuni del nord Italia coinvolti nel progetto Nespresso, CIAL, Seruso e SILEA

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Da sei anni, in 150 comuni delle province di Lecco, Como, Monza e Brianza, Milano e Lodi, il recupero delle capsule in alluminio avviene attraverso la raccolta differenziata multimateriale. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Nespresso, il Consorzio Nazionale degli imballaggi in alluminio, Seruso società partecipata da SILEA, azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti, e CEM Ambiente.
Grazie alle tecnologie dell’impianto di riconoscimento e separazione di Verderio (LC), dal 2017 sono state raccolte circa 7 tonnellate di capsule esauste di caffè in alluminio e di recuperare in totale oltre 280 tonnellate di alluminio dalla frazione piccola e leggera. Oltre alle capsule, il sistema consente di recuperare anche tappi, blister, linguette.
Il recupero di alluminio piccolo e leggero avviene con un sistema di vagli in grado di dividere il flusso di rifiuti in tre frazioni – fine, intermedia e grossolana – e, soprattutto, costituito dalla tecnologia ECS (Eddy Current Separator) che sfruttando proprio il magnetismo, raccoglie l’alluminio piccolo e leggero separandolo dai materiali non conduttivi (vetro, pietre, plastica, carta, legno, ecc.). Una porzione di capsule in alluminio che rappresenta circa il 2,5% del materiale presente nel sottovaglio, ma anche blister, coperchi, chiusure in alluminio e materiali poliaccoppiati che, una volta separati vengono avviati al processo di riciclo. In Italia, infatti, le capsule in alluminio esauste che rimangono piene di caffè dopo l’uso non possono essere conferite nella raccolta differenziata, ma costituiscono un rifiuto urbano indifferenziato. Con il progetto di Nespresso con CIAL, SILEA e SERUSO, invece, le capsule vengono conferite nel sacco del multimateriale leggero, insieme a tutto il packaging in alluminio e, attraverso la raccolta differenziata, trasformate in nuova risorsa.