COM.PACK.news

La rivista online sull'eco-packaging |Abbònati al bimestrale

Luca Maria De Nardo

Condividi l'articolo su:

Imballaggi

Impatti / Rilegno misura rigenerazione e riciclo

Una ricerca del Polimi quantifica in valore aggiunto, lavoro e mancate emissioni i vantaggi sistemici delle attività di consorzio

Luca Maria De Nardo

Condividi l'articolo su:

Rilegno impatti riciclo e riuso Politecnico di Milano

Secondo una recente ricerca realizzata per conto del consorzio Rilegno, l’impatto delle attività di riciclo e rigenerazione degli imballaggi in legno direttamente sotto il controllo del consorzio ha prodotto nel 2022 un vantaggio economico di 3,121 miliardi di euro, 10.838 Full Time Equivalent (o unità di lavoro) e un risparmio di 1,805 circa milioni di ton CO2 Eq, delle quali il 53% riferibili al riciclo e il 47% alla rigenerazione.

Rilegno ricerca politecnico di milano impatti riciclo e rigenerazione
Sono questi, in sintesi, i risultati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano, curata dai docenti e ricercatori Marika Arena (nella foto), Giovanni Azzone, Laura Dell’Agostino e Giulia Piantoni e presentata in parte per la prima volta lo scorso 30 maggio a Bologna, in occasione del convegno Il Richiamo della Foresta, e che ha fatto conoscere a 250 operatori del settore il triplice profilo di sostenibilità dell’imballaggio in legno. Nel 2022, le piattaforme convenzionate Rilegno hanno raccolto riciclato 1.716.973 tonnellate di rifiuti da imballaggio, a cui si devono aggiungere 903.041 tonnellate di imballaggi ripristinati e rigenerati.

L’impatto economico del riciclo
I ricercatori hanno considerato 3 effetti: diretto (variazione della produzione nelle filiere sia del legno riciclato sia dei pallet rigenerati), indiretto (acquisti di beni e servizi attivati nelle due filiere) e indotto (incremento salariale associato alla quota di produzione dovuta agli acquisti dei riciclatori e rigeneratori e ai salari diretti). Per la determinazione corretta, si è partiti dal fatturato di chi opera nel riciclo del legno (preparazione al riciclo e riciclo) depurandolo dalla quota imputabile a legno non da imballaggio (mobili, per esempio). Da questo dato, si è stimata la variazione della produzione espressa in termini nominali, comprensiva dell’inflazione; così, se il valore complessivo della produzione dei riciclatori del 2021 era stato di 974,6 milioni di euro di legno posto consumo totale, nel 2022 era salito a 1,169 miliardi. Considerando il valore ottenuto grazie ai materiali fatti affluire dal circuito di Rilegno (57%), il valore specifico è stato determinato in 666,63 milioni di euro.
A questo primo importante dato, vanno però aggiunti altri valori determinati dalle attività di riciclo: la produzione della filiera è stata valutata in altri 827,42 milioni e la produzione indotta dai salari in 317,01. In totale, 1, 811 milioni di euro è la stima dell’impatto economico positivo riferito alle attività sotto il controllo di Rilegno.

Ricerca politecnico impatto economico rigenerazione imballaggi in legno
L’impatto economico della rigenerazione
Selezione e reimmissione all’uso insieme alla riparazione e alla produzione con componenti perlopiù di recupero costituiscono le 3 attività di rigenerazione che insieme producono un fatturato complessivo di 627,29 milioni, ma per determinare in modo completo questo impatto economico è stato necessario trasformare il dato fisico in dato economico: confrontando il numero di pallet rigenerati nel 2022 e i prezzi, e tenendo conto di bancali leggeri, semipesanti, pesanti ed EPAL, si è arrivati al valore di cui sopra. Inoltre, per comprendere le dinamiche dei costi utili per capire il reale impatto economico, 12 interviste con aziende di rigenerazione scelte per formare un campione rappresentativo delle differenti realtà del comparto hanno permesso di comprendere il peso del costo della manodopera sugli altri costi di produzione. Alla fine, l’impatto positivo della rigenerazione è stato valutato, sempre nel 2022, in 1,319 milioni di euro, comprensivo della produzione indotta dai salari (quasi 390 milioni).
Perciò, sommando l’impatto del riciclo e l’impatto del riuso, si è arrivati al valore di 3,121 miliardi di euro. In pratica, l’attività consortile di Rilegno ha contribuito a generare, nel solo anno 2022, oltre tre miliardi di valore aggiunto: e da materiali altrimenti destinati ad essere considerati rifiuti.

Gli impatti sociali
Si intendono come generazione-mantenimento di posti di lavoro e vanno valutati stimando l’impatto occupazionale depurato dai dati di produzione, input ‘chiave’ per stimare il numero di FTE/unità di lavoro, dall’inflazione e considerare dei valori di produzione in termini reali. Nel 2022 è stato calcolato un valore di FTE di 6.357 per la filiera del riciclo e di 4.481 per quella del riuso: la somma fa appunto 10.838. Se non ci fosse Rilegno, quindi, quelle circa 11mila unità non esiste-rebbero nel mercato del lavoro.

Ricerca politecnico impatto economico riciclo
Gli impatti ambientali
Sono scontati perché riciclo e riuso sono attività positive? Rilegno non fa sconti e vuole misurare in maniera oggettiva che cosa si intenda per impatti positivi e se siano misurabili. La metodologia LCA ancora una volta viene in soccorso e costituisce l’unico paradigma certo per arrivare ad un dato reale. Ci si è basati su una ricerca che ha confrontato gli impatti ambientali determinati da una strategia di recupero energetico e quelli determinati da una strategia di riciclo tramite la produzione del pannello truciolare grezzo.
Questi valori sono stati ‘applicati’ al legno raccolto dalle piattaforme Rilegno e riciclato: 1.716.973 tonnellate. Bene, ora la domanda: se questa montagna venisse termovalorizzata, quante t in CO2 equivalente si genererebbero? La risposta è stata di 1,483209 miliardi. E se invece diventasse, (come in realtà avviene) pannello truciolare? Solo 0,520863 miliardi. Il risparmio in termini sempre di t/eq di CO2 è quindi di 0,962166.
Invece, per la stima dei benefici ambientali delle attività di rigenerazione, il paradigma è stata un’altra LCA specifica per la riparazione e il riuso e realizzata dal Politecnico di Milano; l'analisi ha considerato il riparare un pallet con blocchetti in legno agglomerato di riciclo per un totale di 903.041 tonnellate di bancali; e se invece fossero stati termovalorizzati? Avrebbero generato 779.998 t di CO2 Eq, contro le appena 66.678 t di CO2 Eq che vanno correttamente conteggiate nelle attività di riparazione.
Ecco che basta sommare le t di CO2 Eq del riciclo e della riparazione (nel 2022, sempre riferite alle attività di Rilegno e sempre imputabili ai soli imballaggi in legno) per arrivare a 1,804842 mi-liardi di t di COe Eq. il riciclo contribuisce per poco più della metà: 53%.

Sintesi
Per chi acquista e gestisce il pallet nelle operazioni di produzione, stoccaggio e distribuzione di beni di largo consumo, durevoli e beni intermedi, la sintesi di questa misurazione è che prima di attribuire vantaggi ambientali ad imballaggi differenti da quelli in legno occorre tenere conto delle ricadute economiche, ambientali e sociali di un sistema come quello del legno e poterle confrontare alla pari con quelle connesse ad imballaggi con medesima funzione, ma in altri materiali. In conclusione, la preferibilità va associata ai costi indiretti che una determinata scelta genera sul sistema azienda ed anche sul sistema allargato di cui fa parte l’azienda: settore industriale, filiera estesa, sistema ‘Paese’.