COM.PACK.news

La rivista online sull'eco-packaging |Abbònati al bimestrale

Redazione

Condividi l'articolo su:

Materiali

Compostaggio / Vaschetta compostabile per carni avicole

Un caso studio dimostra la compostabilità reale di un packaging rigido food contact di grande diffusione

Redazione

Condividi l'articolo su:

Fileni è tra i principali allevatori avicoli in Italia ed il primo gruppo italiano ed Europeo di carni avicole biologiche con quasi 1900 impiegati nel 2020. L’azienda, nell’ambito del progetto Regionale ABRIOPACK, finanziato dal PSR Marche 2014/2020 - Misura 16.1 - Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura, ha deciso di sviluppare, in collaborazione con Novamont un packaging biodegradabile e compostabile, che garantisca analoghe caratteristiche di conservazione del prodotto fresco e che a fine vita possa essere sottoposto a riciclo organico mediante trattamento in impianti di compostaggio industriale. Nell’ambito della sperimentazione è stato inoltre avviato un complesso programma di test sull’imballaggio compostabile, che ha coinvolto tutta la filiera: dalla produzione del manufatto, al suo utilizzo, fino al suo riciclo organico (tramite compostaggio industriale in miscelazione con il rifiuto organico da raccolta differenziata). Grazie alla collaborazione dei centri di ricerca universitari marchigiani (UNICAM e CERMIS) è stato infine possibile valutare sperimentalmente i risultati dell’impiego agronomico del compost ottenuto al termine del processo di riciclo1.

Le prove di compostaggio in condizioni reali
Nell’ambito del progetto ABRIOPACK, il CIC - Consorzio Italiano Compostatori e l’impianto COSMARI S.p.A in Tolentino (Marche) hanno realizzato una prova di compostaggio su scala industriale dell’imballaggio in bioplastica compostabile sviluppato da Novamont.

Obiettivo della prova sperimentale è stata la vaschetta rigida (peso 23,5 g e spessore circa 450 μm), trattata in condizioni di processo biologico aerobico full-scale, insieme ai rifiuti organici che vengono conferiti e trattati quotidianamente in impianto. Il test è stato allestito e organizzato in modo da garantire una produzione di compost in quantitativi sufficienti per un successivo impiego agronomico sperimentale di pieno campo, in collaborazione con il Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale "N.Strampelli" (Marche) e l‘Università di Camerino. La prova di compostaggio è stata organizzata e realizzata secondo uno specifico protocollo sperimentale predisposto dal CIC insieme con l’impianto COSMARI che tratta annualmente circa 53.000 tonnellate di scarto umido e scarto verde da raccolta differenziata e produce quasi 13.000 ton di compost.

Il test sperimentale ha rispettato le fasi ed i tempi di compostaggio standard, mentre è stata modificata la fase di carico e di pre-lavorazione dei rifiuti conferiti, onde garantire la massima inclusione dei manufatti (packaging alimentare) nel processo di riciclo organico.


Durante la maturazione, il cumulo sperimentale è stato sottoposto a monitoraggio della temperatura e dell’umidità al fine di garantire una corretta continuazione del processo. Alla fine di questa fase il rifiuto organico ha l’aspetto di un terriccio uniforme e non risultano visibili le vaschette compostabili oggetto della sperimentazione.

Analizzando il compost prodotto dal test dopo la raffinazione (la frazione fine), è emerso chiaramente che il materiale ottenuto può essere definito un ammendante compostato misto (secondo la definizione della Normativa Italiana sui Fertilizzati, il D.lgs 75/2010 e s.m.i.) tale da garantirne un uso virtuoso in agricoltura.

Ringraziamenti
Il presente lavoro è stato finanziato e supportato dalla Regione Marche attraverso il “Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 Misura 16.1” (ID 29057). Gli autori ringraziano FILENI, Carnj, Coop, Arca Srl Benefit, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, Università di Camerino. Inoltre, si ringrazia Dr. Antonella Petrini (CERMIS) e Prof. Antonietta La Terza (UNICAM) per la predisposizione dei test agronomici.
Sul sito arca.bio/abriopack è possibile seguire gli aggiornamenti del progetto ABRIOPACK.

1I risultati preliminari sono presentati da La Terza et al. “Global Symposium on Soils for Nutrition; Soils, where food begins” ABRIOPACK Project: Preliminary Data on the Effect of the Use of Compost Added with Compostable Plastics on Crop Health and Possible Interactions with the Rhizosphere Communities”, 2022