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Lo scorso 19 maggio Coca-Cola Bottling Shqiperia ha festeggiato 30 anni di attività in Albania alla presenza dei fondatori, Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi oggi CEO, di Luca Busi Presidente, e di Fabio Colliva, da tre anni alla direzione generale della società albanese che fa parte, insieme a Sibeg di Catania e ad altre attive nel comparto beverage, del gruppo ACIES di Catania.
Nella suggestiva cornice della Piramide, la famiglia Busi ha ricordato i passaggi salienti di un percorso non privo di difficoltà di tipo tecnico, organizzativo, normativo e culturale, e segnato anche da un incendio che di fatto riaccese allora e moltiplicò l’entusiasmo per una sfida vinta.
Nella rievocazione in sintesi di questa storia, fondatori e ospiti hanno più volte accennato al rischio d’impresa, sostenuto ed affrontato grazie ad un lavoro di squadra: presenti dal vivo e in video in differita tutti i protagonisti, dalla dirigenza europea della multinazionale di Atlanta a tecnici e imprenditori albanesi, fino al vertice politico attuale dello stato adriatico nelle persone di Edi Rama, primo ministro, e alla presenza di Pier Ferdinando Casini, da tempo attento ai bisogni e alle opportunità dell’Albania.
Testimonianze di dirigenti storici, come quella di Muhtar Kent, in quegli anni presidente della divisione geografica che copriva gli stabilimenti e le società dalle Alpi all’Himalaia; di Elaine Bowers Coventry, presidente Operations East Europe (prima da sinistra nella foto), e di Phillipine Mtikitiki, vicepresidente Operations Italy & Albania (seconda da sinistra).
Lo stesso Edi Rama ha ricordato la forza simbolica di un brand e del suo packaging iconico, la lattina di Coca-Cola. Quando era giovane, ricorda che l’oggetto più prezioso che chi si sposava poteva aspettarsi era una lattina vuota, non piena.
“Un giorno mio padre tornò dal Kosovo – ha raccontato – e portò 5 lattine di Coca-Cola piene. Noi eravamo in cinque a casa e queste lattine restarono in frigorifero aspettando il compleanno di ognuno dei membri della famiglia. Toglierla dal frigo era come prendere una bottiglia di Dom Perignon del XX secolo dalla cantina. Si beveva con i bicchierini del Raki, la nostra grappa, assaggiandola lentamente come se fosse l’ultima volta. Per questo capisco il messaggio del documentario storico che è stato proiettato: Coca Cola era un simbolo di libertà, perché quando si potè acquistare lattine piene, significava che l’Albania era diventata libera."
Lo stesso Primo Ministro ha concluso il suo intervento riconoscendo la paternità statunitense della storica bevanda ma manifestando il suo piacere nel vederla prodotta in Albania da un’azienda italiana.
Nel suo intervento, Luca Busi ha accennato agli sviluppi futuri: investimenti in tecnologie sostenibili sia per Coca-Cola Bottling Shqiperia, sia per Sibeg di Catania. Su questo argomento, Busi ha rilasciato alcune note alla redazione di CompackNews di cui diamo una sintesi in questo articolo.
Basta chiamarsi Coca-Cola per avere successo nel mondo come imprenditori?
Aiuta ma non va dimenticato che si è trattato di un viaggio che, seppur oggi di successo, è partito allora come una start up, con tutto quello che ciò comporta: errori e traguardi non sempre raggiunti non sono mancati, ma l'obbiettivo più importante è stato sicuramente raggiunto: CCBS è oggi frutto della trasformazione di una delle più forti Global Company e multinazionali in un'azienda familiare, capace di attingere tutte le risorse a KM 0; abbiamo intuito le aspettative di consumatori creando un vestito su misura rispetto alle attese.
Che ruolo hanno avuto le tecnologie?
Senza nulla togliere al peso specifico che hanno, la differenza, come sempre, la fanno prima di tutto le persone insieme alla determinazione dell’imprenditore.
Quali progetti avete in mente per l’Albania nei prossimi anni?
Come negli anni ’90 siamo stati il più importante investimento industriale straniero in Albania, oggi vogliamo esserlo nella transizione ecologica: stiamo disegnando e dando concretezza al progetto di diventare entro il 2030 un’azienda a 0 emissioni. Abbiamo messo in campo i migliori consulenti internazionali perché vogliamo essere la prima azienda in Albania a raggiungere questo traguardo che nelle nostre intenzioni vogliamo che sia anche il primo traguardo a livello mondiale.
Quali investimenti in tecnologie metterete in campo per raggiungere questo obiettivo?
La nostra road map prevede un rinnovo completo dell’impiantistica alla quale abbiamo già messo mano a partire proprio da quest’anno, sia come produzione e logistica sia come distribuzione del prodotto nei 18mila punti di vendita e somministrazione che controlliamo nel Paese con consegne quotidiane. Altri investimenti analoghi riguarderanno le attività di Sibeg a Catania a partire dal prossimo autunno.