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Luca Maria De Nardo

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Mercati

Albania / Formazione e ciclo dei rifiuti fra le opportunità di sviluppo

Il direttore generale di Coca-Cola Bottling Shqiperia racconta l’evoluzione recente di un mercato che non è solo quello delle bevande ma anche del packaging e dei suoi professionisti

Luca Maria De Nardo

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Coca-Cola Bottling Shqiperia fotovoltaico

Sono 4 le attività industriali che la famiglia Busi, tramite il gruppo ACIES, detiene nel settore delle bevande: Sibeg di Catania (imbottigliatore autorizzato The Coca-Cola Company); Sibat (Tomarchio) di Acireale (bevande a base di agrumi siciliani); Tepelene (vicino ad Argirocastro nel sud dell’Albania-acqua minerale e vitaminizzata); CCBS di Tirana (imbottigliatore autorizzato The Coca-Cola Company); in tutti i casi si tratta di realtà a gestione indipendente e tutte caratterizzate da innovazione o di prodotto o di mercato. Una di queste si distingue per essere stata pioniera in un Paese emergente appena uscito da una guerra civile: quest’anno CCBS compie 30 anni di attività industriali e commerciali in Albania ed entro la fine del 2026 terminerà un piano di investimenti in macchine d’imballaggio e in un’area per il welfare dei dipendenti, uno degli aspetti che fanno parte integrante del Report di Sostenibilità.

Coca-Cola Bottling Skqiperia impianto di imbottigliamento
Dal 2021 la società è guidata da Fabio Colliva, arrivato nella società albanese con l’esperienza di 20 anni come responsabile commerciale di una famosa multinazionale italiana del settore alimentare: per 10 anni in Italia, per altri 10 Messico, Cina, Russia, Francia. Poi è stato direttore generale di due aziende italiane più piccole ma sempre nel settore alimentare: la prima una realtà di riferimento dei freschi nel settore horeca, la seconda specializzata in prodotti destinati sia alla GDO, sia al canale horeca.

Albania frammentazione distributiva
Di queste conoscenze ed esperienze delle dinamiche dei differenti canali (ingrosso, dettaglio, ristorazione) nel food sia freschi sia a temperatura ambiente, Colliva si avvale per sviluppare il mercato delle bevande in un paese, l’Albania, e in un’area, i Balcani Grecia compresa, dove la frammentazione della struttura distributiva e la logistica rappresentano il principale fattore critico di successo.

Fabio Colliva general manager Coca-Cola Bottling Shqiperia
Dottor Colliva è dunque questa la priorità? Il presidio di un mercato complesso?
CCBS ha un fatturato oltre i 60 milioni di euro, mentre Sibeg di 150, ma il numero dei dipendenti è lo stesso: 380 a Tirana, 380 a Catania. Il motivo è nella polverizzazione altissima del trade albanese: richiede molti venditori che visitano due volte alla settimana tanti piccoli clienti per raccogliere gli ordini. La cosiddetta GDO qui vale il 20% del mercato contro l’80% dell’Italia. In Albania l’ordine raccolto viene inviato telematicamente ai 26 distributori delle differenti aree, contrattualizzati e in esclusiva nei soft drink; ogni distributore va in consegna e incassa immediatamente. Nella rete di vendita contiamo fra 180 e 200 dipendenti, altri 100 fra produzione e logistica e circa 80 nelle funzioni d’ufficio.

opportunità mercato albanese
Qual è la sfida più importante per un bottler Coca-Cola in Albania?
La stessa di tutti gli altri bottler: la priorità è il presidio del consumatore e del cliente, perché le tecnologie sono oramai collaudate e non particolarmente complesse. Tuttavia, tre anni fa ho suggerito e motivato un revamping tecnico che l’azionista ha accettato, e quindi nel 2023 abbiamo iniziato con la linea lattine installata il 19 marzo scorso; ad ottobre arriverà la nuova linea per il vetro a rendere; e nel 2026 rinnoveremo la linea di imbottigliamento in PET, il tutto per alcune decine di milioni di euro di investimento, ma che comprendono anche il rifacimento di una parte degli uffici a favore del welfare aziendale.

Come è organizzato il flusso logistico delle merci?
Prevede operatori logistici che trasportano dal magazzino di CCBS a quello dei distributori, oppure i distributori stessi vengono direttamente a prelevare nel nostro magazzino su pallet. Dal distributore al punto di vendita, o di somministrazione, la consegna è per casse di cartone, fardelli, multipack anche piccoli ma mai su bancali. La dimensione media dell’area di vendita in Albania è di 50 mq, un po’ più grande per la somministrazione. Questa struttura distributiva ci obbliga ad allestire pallet misti in partenza non solo dai distributori ma anche dal nostro magazzino. L’80% delle consegne su bancale sfrutta il sistema EPAL con un indice di restituzione abbastanza elevato, ma al di fuori del circuito del nostro magazzino e dei 26 distributori manca l’infrastruttura per creare l’interscambio.

Coca-Cola bottling Shqiperia sostenibilità ambientale
Come avviene la gestione dei rifiuti da imballaggio?
Manca la gestione del rifiuto finalizzata al riuso e al recupero come avviene in Europa; mancano le filiere dei materiali che garantiscono il riciclo delle materie plastiche e del vetro da imballaggio. Per esempio, per i rifiuti generati dalle nostre attività produttive, dobbiamo pagare per il ritiro perché tutto il materiale che potrebbe essere valorizzato viene esportato. Se a livello governativo venissero emanate normative, se si investisse in impianti e ci fossero i relativi controlli, potrebbe nascere il ciclo integrato dei rifiuti con benefici diffusi per tutti, imprese e cittadini.

Albania
Qual è l’orientamento attuale del governo?
È in discussione in questi mesi se imboccare la strada del cauzionamento per gli imballaggi o quella della differenziata. Come CCBS appoggiamo la prima ipotesi, perché è quella più adatta alla struttura e al contesto del Paese, e quella che ci permette qui in Albania di rendicontare meglio il nostro impegno nella riduzione, riuso e riciclo degli imballaggi e dei relativi materiali.

Professioni tecniche per le attività industriali: ci sono giovani e meno giovani già formati?
Elettricisti e meccanici sono difficili da trovare, ma anche i mulettisti. Molti vengono da noi per avere il brand nel curriculum e dopo un anno cercano lavoro in Paesi europei con migliori opportunità di guadagno: oggi l’Albania non è competitiva con i livelli retributivi di Francia e Germania, anche se le nostre retribuzioni sono fra le più alte del Paese. Il turn over totale però da noi è basso, è del 2%, e ci capita a volte di riprendere qualcuno bravo che ci ha lasciati; alcuni tornano dopo essersi accorti che gli stipendi all’estero sono sì più alti, ma la vita costa anche molto.

Come in Italia, anche in Albania aumentare la presenza femminile nelle discipline STEM potrà essere una soluzione al deficit occupazionale?
In generale, le donne lavorano molto di più degli uomini; nello specifico di CCBS, dei nostri 8 direttori, 6 sono donne. L’Albania nelle aziende è molto più donna dell’Italia; in generale sono pagate meno, ma in CCBS uguale agli uomini.

Coca-Cola Bottling Shqiperia fotovoltaicosu tetto stabilimento
La formazione potrebbe essere un mercato per questo Paese?
Sicuramente sì: molti dei nostri tecnici in fabbrica hanno la qualifica di ingegnere, ma la sostanza del titolo è molto diversa dall’Italia. La percentuale di laureati secondo il loro standard è alto ma il livello di preparazione secondo il nostro è inferiore al titolo di studio che presentano. Questo spiega anche perché nel nostro Sustainability Report le ore di formazione sono determinanti: la nuova direttrice delle risorse umane ha una responsabilità molto importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Trovare giovani che abbiano nel curriculum due anni di Erasmus è molto raro: per questo motivo, dobbiamo costantemente integrare con molte ore di formazione.

Cosa è cambiato in CCBS dal suo arrivo e perché?
Sono cambiate molte persone perché abbiamo cambiato il modo di gestire produzione e vendita. È cambiato il modello organizzativo, come e con quali tecnologie produciamo e soprattutto l’approccio al mercato, cioè come andiamo a vendere. È diverso anche il rapporto con i 26 distributori: ieri, sempre a causa della polverizzazione, non sapevamo che cosa esattamente loro andassero a vendere; quindi, abbiamo investito in un sistema di gestione; oggi, tutto quello che loro vendono e fatturano, noi lo vediamo in tempo reale: cosa consegnano, quando consegnano e a che prezzo consegnano.

Tirana area cargo in costruzione
Qual è la sua previsione per il mercato albanese per le imprese italiane?
Il detto che potrebbe essere dal punto di vista dei mercati la 21esima regione italiana ha un fondamento: basta guardare il tabellone di arrivi e partenze degli aeroporti. Molte premesse ci sono, le imprese sono interessate, ma è necessario che le istituzioni investano di più come stanno investendo gli imprenditori.