Secondo gli ultimi dati resi noti da Consorzio Rilegno, nel 2023 l’Italia ha immesso al consumo 3,3 milioni di tonnellate di imballaggi in legno: in peso, il 64,92% è stato riciclato, superando ancora una volta l’obiettivo del 30% stabilito dalla bozza di Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio di imminente entrata in vigore (PPWR).
Accanto all’attività di riciclo, cresce il riutilizzo: sono state 909.210 le tonnellate di pallet rigenerati e tornati in uso, una pratica che l’Italia attua sempre di più anticipando di fatto l‘anima del futuro Regolamento, che punta alla prevenzione dando priorità al riutilizzo.
Nel fenomeno del riutilizzo a livello territoriale, le imprese della Lombardia contribuiscono con 264.860 tonnellate (29%), quelle del Piemonte con 133.754, del Veneto con 110.849, e dell’Emilia Romagna con 108.883; chiude la classifica delle prime 5 aree geografiche la Toscana con 101.364 tonnellate.
Sempre in base alle rilevazioni annuali di Rilegno, il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato produrre pannelli truciolari, pallet block, blocchi di legno-cemento per l’edilizia, biofiltri, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.
Il sistema Rilegno genera un impatto economico stimabile in circa 3,1 miliardi, 10mila posti di lavoro e un taglio alle emissioni di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate. “Nonostante il legno sia un materiale che cresce in natura, non è considerato nella attuale normativa, ai fini della raccolta differenziata, un materiale compostabile. Sarebbe opportuno un intervento nella normativa europea EN di riferimento che lo definisca come materiale compostabile” dichiara il presidente del consorzio Nicola Semeraro.