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Imballaggi

PPWR / Impatti sulla filiera carta e cartone: la visione di Pro Carton

Il Presidente Michele Bianchi precisa che un mondo e uno stile di vita moderni hanno bisogno di valorizzare sia il riuso che il riciclo per ridurre i rifiuti

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Michele Bianchi presidente Pro Carton

Quali saranno a breve e sul medio periodo le conseguenze del PPWR sulla filiera italiana della cartone e del cartoncino, confrontando il contesto italiano con quello europeo?

Risponde Michele Bianchi, Presidente di Pro Carton, l'Associazione europea dei produttori di cartone e cartoncino, organizzazione senza scopo di lucro che rappresenta più di 40 fabbriche di cartone in 13 diversi Paesi europei e in Nord America, e che riforniscono il 90% della domanda europea nell'industria di trasformazione del cartone in tutta Europa.

RdM per Parmareggio
*RDM Group con il packaging per Parmareggio Granterre-Finalista al concorso EVEA 2024, è costituito dai materiali di scarto provenienti dalla stessa catena del valore di aziende coinvolte in un progetto circolare, GranTerre, AGR e RDM Group , che hanno deciso di fare squadra per chiudere il cerchio della circolarità, promuovendo l'educazione alla responsabilità sociale, nell'ambito della campagna Back to School, insieme a un'assunzione di responsabilità nel riciclo dei propri rifiuti di imballaggio. Il prodotto in cartone è certificato FSC e riciclabile in Classe A.

Dopo Ingegneria Chimica all'Università di Pisa, Bianchi ha iniziato la sua carriera nel packaging in Svenska Cellulosa Aktiebolaget-SCA, acquisita nel 2012 da DS Smith, il principale fornitore di imballaggi in cartone ondulato in Europa. Dopo 14 anni in SCA e 3 in DS Smith, con 8 diverse posizioni lavorative e sette anni di esperienza a livello europeo, da novembre 2016 Michele Bianchi è Amministratore Delegato di RDM Group. Oggi Bianchi è anche Presidente di CEPI Cartonboard e Presidente della Federazione Carta Grafica.

Artigrafiche Reggiane & Lai Spa per Valdo Ice Box
Arti Grafiche Reggiane & Lai Spa con il packaging Valdo Ice Box. Questo contenitore in cartone, vincitore al concorso ECEA 2023, offre una soluzione unica per raffreddare le bottiglie di prosecco Spumanti Valdo in miniatura. Non solo tiene saldamente in posizione le bottiglie, ma si trasforma anche in un secchiello per il ghiaccio, essendo realizzata in cartone resistente all’acqua. È riciclabile e riutilizzabile, con un impatto ambientale minimo. La scatola stessa comprende due diversi tipi di cartone per il fondo e il coperchio, trattati per garantire l'impermeabilità e assicurare che i cubetti di ghiaccio rimangano intatti senza alcuna perdita per un lungo periodo di tempo. Venduto preassemblato e dotato di maniglia.

Le aziende sono disorientate su quale testo sarà approvato, se vi sono ancora modifiche possibili, se è vero che alcuni punti chiave mancano di indicazioni specifiche, se è vero che sarà legge solo e soltanto quando l’UE avrà finito la traduzione ufficiale in italiano (è un regolamento, non una direttiva!): lei come risponde a queste incertezze? Sono giustificate le perplessità delle imprese?
C'è un requisito fondamentale che dobbiamo tener presente, ovvero l'armonizzazione delle norme sul packaging nell'UE. L'intero settore ha bisogno di chiarezza a livello giuridico che possa facilitare un processo decisionale informato, favorendo al contempo la transizione del nostro continente verso un'economia circolare. Tale certezza a livello normativo consentirà quindi all'industria di finalizzare investimenti cruciali soprattutto in innovazione.
Le richieste di alcune parti interessate, secondo le quali devono ancora essere apportate importanti modifiche ai contenuti, sembrano non trovare riscontro a livello legislativo.
Dopo anni di discussioni all’interno della Commissione Europea, è stato raggiunto un accordo sul Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) tra il Consiglio dell'UE e il Parlamento europeo, nonché la sua adozione da parte del Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri) e del Parlamento all'inizio di quest'anno.
In effetti, i controlli linguistici e legali devono essere completati e concordati prima che il nuovo regolamento possa essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE e 20 giorni dopo il PPWR entrerà in vigore, il che significa che molto probabilmente si arriverà a fine anno. Diciotto mesi dopo la pubblicazione, il PPWR diventerà una norma obbligatoria in tutti gli Stati membri; realisticamente ci aspettiamo che ciò avvenga entro il terzo trimestre del 2026.

imballaggi food in cartoncino
Fatta questa premessa, ritiene che vi siano aspetti premianti per cartone e cartoncino e perché?
Una delle misure chiave del PPWR è che gli imballaggi debbano essere riciclabili al 70% entro il 2030 e all'80% entro il 2038. Gli imballaggi a base di fibre sono già da decenni all'avanguardia nel riciclo e all’interno dell’economia circolare, in quanto valutiamo la carta recuperata come materia prima secondaria e non come rifiuto. Abbiamo investito miliardi di euro in infrastrutture europee per diventare i campioni del riciclo e quindi siamo un passo avanti con il più alto tasso di riciclo dell'82,5% in tutta l'UE e ancora di più in Italia (85%).
Va da sé che vogliamo migliorare ulteriormente il nostro vantaggio in termini di sostenibilità, continuando a investire negli imballaggi e proteggendo di conseguenza i prodotti assicurando un trasporto sicuro; ciò permette di salvaguardare la funzionalità e preservare la qualità e la sicurezza, il che permette anche di combattere lo spreco alimentare, proteggendo gli alimenti e garantendone una maggiore conservabilità e tracciabilità.

Vi sono aspetti “deprimenti” nel senso che disincentivano il monouso e non premiano materiali e strutture inadatte al riuso?
Un mondo e uno stile di vita moderni hanno bisogno di valorizzare sia il riuso che il riciclo per ridurre i rifiuti. Rafforzare la circolarità all’interno del mondo degli imballaggi dovrebbe essere l'obiettivo principale, riducendo l’impatto per il pianeta, mantenendo elevati standard di sicurezza e igiene per le nostre persone e contribuendo a una economia europea green e resiliente.

Lucaprint per Dainese
Lucaprint con il packaging “Dainese - Packaging Kit Replacement", a vincto il concorso ECEA 2023 nella categoria General packaging- Virgin Fibre. Dainese ha voluto creare una soluzione di packaging per tre tipologie dei suoi prodotti per la protezione sportiva, che fosse unica e senza colla. Lucaprint ha sviluppato una soluzione di imballaggio in grado di accogliere tutti e tre gli accessori, garantendone al tempo stesso la chiusura sicura e la protezione. Tradizionalmente, i prodotti venivano imballati utilizzando plastica termoformata o schiuma.

L’impatto dei provvedimenti indicati dal PPWR è verticale oppure orizzontale? Parte da chi produce la materia prima e in cascata, come in una filiera progressiva, modifica processi e prodotti fino al consumatore/operatore finale? Oppure il suo impatto si ha in parallelo su tutti i tipi di imprese?
Un buon risultato può essere raggiunto solo quando tutti gli attori della filiera lavorano insieme con l'obiettivo comune di rendere gli imballaggi riciclabili e/o riutilizzabili.
Ad esempio, non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi di riciclo se non c'è la raccolta differenziata, se gli imballaggi non sono progettati per il riciclo, se non continuiamo a investire nelle infrastrutture di selezione e riciclo, se i proprietari dei brand non prediligono gli imballaggi più sostenibili e se i consumatori non riciclano. Il PPWR chiarisce che il produttore di un imballaggio o di un prodotto confezionato è responsabile che sia conforme, così come l'importatore se il prodotto è fabbricato fuori dall'Europa.

Arti Grafiche Reggiane & Lai Spa per Promis
Arti Grafiche Reggiane & Lai Spa con il packaging “Promis Care Bundle Holder Brusher” finalista al premio ECEA 2024. Scatola pieghevole e creativa per esaltare un nuovo prodotto innovativo nel settore dell'igiene orale.

Vi sono imprese più coinvolte e meno coinvolte e perché?
In effetti, coloro che utilizzano o producono imballaggi non riciclabili o non progettati per il riciclo devono recuperare ciò che è stato tralasciato in passato. Pertanto, la filiera delle fibre è ora in pole position e faremo di tutto per rimanere all'avanguardia nel campo degli imballaggi riciclabili e sostenibili.

Si ipotizza un aumento progressivo nel totale rifiuti da imballaggio dei cellulosici: conferma? Che impatto avrà sulle aziende del riciclo una massa via via crescente? Il sistema nel suo insieme articolato si autoregolerà perché si tratta alla fine di un effetto di “sostituzione” dei materiali?
Innanzitutto, i rifiuti di imballaggio in fibra non sono rifiuti, ma materie prime secondarie. E, in effetti, abbiamo una sorta di autoregolazione delle dinamiche di mercato. Negli ultimi decenni la crescita degli imballaggi in fibra è stata ottenuta utilizzando sempre più materie prime secondarie. Oggi il 77% degli imballaggi in fibra è prodotto con materie prime riciclate/secondarie. Ancora una volta, si tratta di un chiaro impegno del nostro settore a non sprecare, ma a utilizzare sempre più le fibre rinnovabili.
Con il supporto del PPWR e il continuo sostegno dei consumatori, saremo in grado di aumentare ulteriormente la raccolta e il riciclo dei materiali di imballaggio a base di fibre. Ciò rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di leadership nelle soluzioni di imballaggio circolari.

Rifiuti da imballaggio nell'Unione Europea
Secondo Eurostat, nel 2021 l'UE ha prodotto un totale di 84,3 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, ovvero 4,8 milioni di tonnellate in più rispetto all'anno precedente. La maggior parte dei rifiuti sono costituiti da carta e cartone (40.3%), seguiti da plastica (19%), vetro (18.5%), legno (17.1%) e metallo (4.9%).