Iniziate ufficialmente il 18 settembre (e fino al 22 di settembre) a Bologna, ma anticipate nel mondo in occasione di fiere ed eventi speciali, le attività celebrative di Gruppo Marchesini sono 'scese' in piazza e 'salite' su un palcoscenico.
Il 19 settembre, la redazione ha visitato l'installazione Future Box, in piazza Maggiore, a Bologna: qui, il gruppo ha spostato l'attenzione dai ricordi del passato al presente, fino alle sfide dei prossimi decenni. Nella Future Box, la prima stanza accennava (con la presenza delle macchine automatiche) al tema della progressione delle tecno-diversità durante i decenni e a come è evoluta in mezzo secolo Marchesini stessa; ma quasi tutto il restante spazio della Box è stato dedicato a coinvolgere, con una decina di 'stazioni', i visitatori ad esprimere la loro idea di futuro e a condividerla in tempo reale con gli altri visitatori: le tecnologie digitali messe in campo hanno restituito sintesi emozionanti, con forme e colori una diversa dall'altra, ma anche paesaggi urbani della futura città ideale.
La sera del 19 settembre, in occasione di una festa riservata a clienti italiani dei settori pharma&cosmetics, si è tenuto un evento conviviale al Teatro Comunale, in fase di restauro: è un progetto al quale la stessa famiglia Marchesini tiene molto, in particolare il presidente Maurizio in quanto 'melomane' doc. Poiché la platea, oggi vuota di sedute per i previsti restauri, mal si adattava con la sua inclinazione ad ospitare i numerosi tavoli, la scelta è caduta sul palcoscenico, lasciando alla platea il compito di accogliere il gruppo Oblivion che ha cantato per gli ospiti, con alle spalle le decine di palchi illuminati, a colori variabili, come tanti occhi virtuali. Intervalli più 'classici' sono stati invece affidati ad una giovane arpista.
Crediamo che poco sia casuale e conscio, nella vita delle persone: scegliere un teatro, che etimologicamente in greco significa 'luogo della visione', vi sembra casuale per un gruppo industriale portato ad avere visioni chiare alla base del suo fare? E vi sembra casuale l'inversione platea-palcoscenico, quando proprio gli antichi greci sostenevano l'importanza della catarsi, del cambiamento, della metamorfosi a seguito della rappresentazione, con l'identifcazione del pubblico nei personaggi dell'azione scenica? I clienti sono diventati i principali attori del cambiamento...E ancora, vi sembra casuale che un teatro, per antonomasia luogo dove l'immaginazione diventa realtà, abbia ospitato un gruppo industriale che ha dato corpo a un sogno?
Pensiamo che la passione del presidente per la lirica gli abbia giocato un felice 'scherzo' regalando a lui, alla famiglia e a tutti i suoi ospiti messaggi subliminali che non mancheranno di essere percepiti nel tempo.