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Materiali

Legno e Tarlo Asiatico / "Le nostre antenne sono più lunghe delle sue"

20 anni di contrasto agli infestanti in Lombardia: l'intervento scientifico del SFR ha ridotto e prevenuto il rischio fitosanitario

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Rischio fitosanitario ERSAF Legno

Il suo fascino è pari alla forza delle sue mandibole: il tarlo asiatico è stata una grave minaccia per il patrimonio forestale, paesaggistico e vivaistico italiano a partire dalla fine del XX secolo ma, ad oltre 20 anni di distanza, Regione Lombardia, tramite il suo Servizio Fitosanitario Regionale SFR(insieme da ERSAF), è riuscita a limitarne grandemente la diffusione riducendone la presenza ed abbassando i livello di rischio attraverso un'azione scientifica, congiunta con altri enti pubblici, supportata da tecnologie innovative e con la collaborazione dei cittadini.

da sinistra Marina Pedersoli, Mariangela Ciampitti e Andrea Azzoni
(nella foto, da sinistra Marina Pedersoli, Mariangela Ciampitti e Andrea Azzoni)
A 20 anni dalla sua rilevazione per la prima volta in Europa, a Parabiago (MI) nell'anno 2001, il tarlo asiatico (nelle due varianti Chinensis e Glabripennis) apparve subito come una seria minaccia: quello che attacca le radici era un pericolo per 50 specie di alberi, mentre quello che attacca il fusto per 30 specie, in entrambi i casi con esito letale per la pianta.


Il 30 maggio i protagonisti della storia di come questo insetto letale è stato fermato e viene ancor oggi 'gestito' hanno raccontato l'eccellenza tutta italiana a livello mondiale del progetto.

servizio fitosanitario regione lombardia tarlo asiatico
Tutti gli strumenti tecnici più innovativi venivano di volta in volta adottati per il contrasto, dal GPS all'analisi molecolare della rosura espulsa dalle larve presenti nei tronchi, dai cani segugio alle segnalazioni dei cittadini allertati tramite intense campagne di comunicazione in tutta la regione.


Il software specifico creato per questa lotta si è evoluto ed è diventato strumento digitale di condivisione a livello nazionale. Mariangela Ciampitti del SFR lombardo, ha ricordato come oggi si sia passati da 4 a 70 organismi monitorati, di come imprese e cittadini abbiano collaborato nell'aprire le loro proprietà ad intervento di analisi ma spesso anche di distruzione delle piante malate, nonostante il fatto che per le leggi vigenti non fossero tenuti all'apertura dei propri confini, come invece avviene in nazioni quali Francia, Canada e Russia dove l'inviolabilità dei confini privati ostacola questo tipo di interventi.

Vivai sanificati
Mariangela Ciampitti rammenta come gli interventi abbiano coinvolto anche i vivai e in casi anche recenti la distruzione di tutte le piante sia stata compensata da fondi messi a disposizione dalla Regione per risarcire i titolari. Più in generale sono state tagliate 115mila piante, ed altre 40.000 nuove messe a dimora; fra 2017 e 2019 è stato monitorato 1,5 milioni di piante per controllare la diffusione del tarlo asiatico Chinensis, e solo 17mila per quello colpito dal Glabripennis (meno diffuso). Ad oggi controllati più di 9 milioni di piante.

Costi di questa storia? Di gran lunga inferiori a quelli che avremmo dovuto sostenere - ha ricordato Andrea Azzoni, Direttore Vicario D.G. Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia -Prevenire e gestire il rischio costa sempre e comunque meno dell'intervenire a posteriori.
Mariangela Ciampitti ha ricordato che il rischio è sempre presente, non più tardi di quale settimana fa a Malpensa Cargo in un'opera d'arte in partenza di ritorno per l'Asia è stata evidenziata la presenza di un Cerambicide stretto parente del tarlo asiatico: scattata la quarantena.

571 imprese coinvolte nella prevenzione in provincia di cuneo
Nella foto a destra, Paola Gotta del SFR Regione Piemonte
Meno di recente, il SFR Regione Piemonte aveva intercettato nel 2018 nel Comune di Vaie (Bassa Valle di Susa) le due specie di Tarlo Asiatico e l'esperienza maturata dal SFR Regione Lombardia ha permesso di replicare subito il protocollo di intervento e scoingiurare un maggior pericolo: solo 37 piante tagliate e oltre 500 quelle rilevate infestate. Ad aprile 2023 il focolaio è stato dichiarato eradicato. Altri interventi nella provincia di Cuneo sono stati accompagnati da un Vademecum a 571 aziende coinvolte in attività di importazione, per sensibilizzarle sul rischio potenziale.

l'acero è la specie più colpita dal tarlo asiatico
Il Servizio Fitosanitario Nazionale della Regione Lombardia ha riassunto i dati più recenti sulle azioni di eradicazione, contrasto e prevenzione, sottolineando come l'azione dell'insetto si concentri su alcune specie arboree ma ad alta diffusione.

fitosanitario-Bruno Caio Faraglia Milano 2024 Regione Lombardia SFR
Bruno Caio Faraglia, direttore del Servizio Fitosanitario Nazionale del MASAF, ha ricordato l'importanza del coordinamento, dello scambio continuo delle informazioni regionali, del confronto di modelli e schemi di interventi, del ruolo dei sistemi di allerta. Sinergie fra enti, persone, operatori industriali e commerciali, cittadini è il modello dei modelli che risulta vincente nella prevenzione e nel contrasto, senza dimenticare i controlli alle frontiere di infestanti che non conoscono dogane e barriere fisiche. "Dobbiamo avere antenne più lunghe del tarlo asiatico, se vogliamo vincere il confronto".