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Le reti in polipropilene utilizzate per la mitilicoltura possono avere una seconda vita ancora come reti per la stessa funzione oppure per altre applicazioni per le quali la resistenza alla trazione e al carico sono la principale prestazione attesa: nell'ambito del progetto europeo Life Muscles coordinato da Legambiente, è stato progettato e testato in Puglia un impianto mobile che nei centri di conferimento e lavorazione delle cozze (o muscoli, o peoci) trita, lava, essicca e prepara al riciclo il materiale plastico: i mitilicoltori hanno oggi una motivazione per raccogliere in barca e portarle a riva sia quelle sostituite sia quelle disperse in mare accidentalmente.
L'impianto è montato su un container ed ha una capacità di preparazione al riciclo fino a 300 kg di plastiche al giorno. È stato progettato e testato in Puglia ed è attualmente in funzione a Chioggia (VE). Entro la fine di dicembre 2024 questa azione del progetto europeo Life Muscles avrà permesso di riciclare 30 tonnellate di calze che ammonteranno a oltre 70 tonnellate entro giugno 2025. Inoltre, dal prossimo anno l’impianto verrà utilizzato per attività dimostrative e di replicazione in altre aree d’Italia e all'estero (Croazia e Slovenia). Le reti, classificate come rifiuti speciali non periciolosi, andrebbero conferite come rifiuto indifferenziato, con costi importanti perché destinati al termovalorizzatore. Possono invece innescare un riciclo che consente ai mitilicoltori sconti sull'acquisto di reti nuove da PP rigenerato.
Perché calze in materiale polimerico?
Durante il ciclo di vita della cozza, dal seme fino al raggiungimento della taglia commerciale, le reti vengono sostituite per adattarsi alla crescita e, poiché l’operazione si compie in mare, una parte di queste può sfuggire al recupero; complici sono anche gli eventi atmosferici estremi che sono sempre più frequenti. Inoltre, su molti tratti di costa se ne trovano a centinaia spiaggiate dal moto ondoso anche su lidi di parchi naturali protetto.
Per far fronte a questo problema, il progetto Life Muscles mette a disposizione dei mitilicoltori, delle istituzioni e delle comunità locali diverse azioni tecniche, formative, di coinvolgimento, monitoraggi in collaborazione con operatori turistici e scolaresche, fondamentali per accrescere la consapevolezza su questa emergenza ambientale e per ribadire che una raccolta più efficace e il corretto riciclo possono essere il traguardo a cui ambire per la protezione dell’ecosistema marino.
Il ruolo dei mitilicoltori
La partecipazione della redazionead una fase del progetto, illustrata lo scorso giugno nella rada della Spezia, ha rivelato due opportunità per questa categoria di operatori: 1) caratterizzarsi anche come sentinelle del mare (la mitilicoltura ha bisogno di acque non inquinate 2) immettere sul mercato prodotti 'puliti' anche nel packaging sebbene le reti di allevamento non arrivino al consumatore finale. L'auspicio è che cooperative e consorzi di mitilicoltori sostengano lo sviluppo di un marchio di qualità marina capace di parlare ai consumatori finali del valore e dell'importanza del loro lavoro.