Secondo le previsioni di CONAI, nel 2024 la percentuale di riciclo dei packaging immessi sul mercato dovrebbe arrivare al 75% in peso, superando il 70% chiesto dall’Europa entro il 2030. Si arriverà oltre 10 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio avviati a una seconda vita, (13 milioni e 900.000 tonnellate è il totale previsto).
"La seconda metà del 2023 – annuncia Capuano in occasione della Giornata Mondiale del riciclo, che si celebra ogni anno il 18 marzo – sembra essersi chiusa con una forte contrazione dell’immesso al consumo, per via della crisi legata al contesto internazionale, a cui non dovrebbe però aver fatto seguito un’analoga contrazione del riciclo. Sfiorare il 75% di riciclo significa aver superato con sei anni di anticipo gli obiettivi che l’Europa chiede entro il 2030. Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’Italia si contende il primo posto con la Germania nella classifica del riciclo pro-capite degli imballaggi."
Il contesto di riferimento resta problematico, anche a causa dei conflitti internazionali che continuano a espandersi e dell’incertezza sulle dinamiche geopolitiche, ma il 2024 dovrebbe essere un anno di crescita delle percentuali di riciclo per ogni singolo materiale di imballaggio. Le previsioni per ogni materiale di imballaggio sono:
- 77,8% per l’acciaio (409.000 tonnellate)
- 73% per l’alluminio (64.000 tonnellate)
- 85,6% per la carta (4 milioni e 298.000 tonnellate)
- 65,1% per il legno (2 milioni e 130.000 tonnellate)
- 52% di plastica e bioplastica compostabile (1 milione e 183.000 tonnellate, di cui circa 51.000 di bioplastica)
- 85,9% di vetro (2 milioni e 325.000 tonnellate).
