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Matteo Barbone

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Imballaggi

Legno e PPWR / Compostabilità, riuso e riciclo

A Ecomondo i risultati degli ultimi studi sulle criticità e opportunità offerte dalla compostabilità, l’impatto di riciclabilità e riutilizzo, in relazione al nuovo regolamento PPWR

Matteo Barbone

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Andrea Gava presidente di Assoimballaggi

Gli obblighi imposti dall’entrata in vigore del nuovo [https://www.compacknews.news/it/settori/p/ppwr/](Regolamento PPWR) non sono così lontani: a Ecomondo 2025, Gennaro Buonauro (Responsabile di Assoimballaggi-FLA) e Andrea Gava (Presidente di Assoimballaggi), hanno sottolineato come il comparto del legno possa fornire un reale contributo agli obiettivi di sostenibilità, anche grazie a un approccio di filiera e a modelli di riferimento esposti da Amanda Fuso Nerini di Conai.


Compostabilità
Jenny Campagnol del Consorzio Italiano Compostatori ha presentato i risultati delle prove di compostabilità e biodegradabilità degli imballaggi in legno e sughero sulla base dei requisiti richiesti dalla norma UNI EN 13432. Questi due materiali soddisfano tutti i requisiti, tranne la disintegrazione, la principale criticità, poiché i tempi di tale processo sono molto più lunghi rispetto agli 84 giorni previsti dalla norma.


Triturare gli imballaggi renderebbe il processo più realistico e compatibile con la pratica industriale, favorendo l’inclusione di questi legno e sughero nella filiera del rifiuto organico. La raccolta dedicata di rifiuti legnosi e di sughero consentirebbe una piena integrazione tra normativa e pratica di compostaggio.

Riutilizzo
A livello normativo, Paolo Pipere, Consulente giuridico ambientale, ha illustrato come la riutilizzabilità debba garantire un effettivo riuso tramite più rotazioni, il cui numero sarà definito dalla Commissione Europea, ma occorre attivarsi subito, poiché gli obiettivi al 2030 sono molto sfidanti e coinvolgono anche il commercio su scala europea.


Una novità rilevante è che gli imballaggi destinati al ricondizionamento non sono più considerati rifiuti, cambiando l’approccio giuridico alla loro gestione e introducendo complessità nel coordinamento con la normativa sui rifiuti.
Il Regolamento 40/2025 prevede anche obblighi di etichettatura, con indicazioni sui materiali e sulla riutilizzabilità per favorire la tracciabilità e il calcolo delle rotazioni: solo gli imballaggi conformi potranno essere immessi sul mercato.
Gli operatori economici devono garantire l’esistenza di sistemi di riutilizzo nazionali o europei per la raccolta e il ricondizionamento degli imballaggi, potendo delegare tali funzioni a terzi.

PPWR riutilizzo e compostabilità
Gli obiettivi temporali principali sono duplici: dal 2030 tutti gli imballaggi per vendita e trasporto dovranno essere riutilizzabili nell’ambito di un sistema di riutilizzo, mentre dal 2040 almeno il 70% degli imballaggi dovrà essere in formato riutilizzabile. Gli Stati membri possono concedere esenzioni di 5 anni se superano di oltre il 5% gli obiettivi di riciclaggio del 2025.
Sono poi valorizzati i concetti di ciclo di vita dell’imballaggio e di ricondizionamento, inteso come l’insieme delle operazioni per riportare un imballaggio riutilizzabile a uno stato idoneo per un nuovo uso.


Calcolo del riutilizzo
Giacomo Goli e Massimo Delogu dell’Università degli Studi di Firenze, mostrando uno studio sull’ecoprofilo di un pallet in legno essiccato austriaco con blocchi in agglomerato e uno in legno fresco con blocchi in legno massiccio poi trattato HT, hanno evidenziato come possa essere possibile un approccio 'open data' ed hanno posto le basi per lo sviluppo di un tool di calcolo generalizzabile a qualunque tipologia di pallet. Come già evidenziato in studi precedenti, i due pallet studiati hanno mostrato un ecoprofilo estremamente interessante con qualche vantaggio per il legno massiccio fresco che ovviamente subisce un numero inferiore di trasformazioni.


La fase del riciclo
La presenza a valle di una filiera di riciclo è cruciale per il sequestro della CO2 contenuta nel legno perché permette di mantenerla fissata in altri prodotti (pannelli truciolari e prodotti di arredo) così come, nel caso di più fasi di riciclo, di poter immaginare che questa CO2 resti immagazzinata per più di 35 anni in prodotti che potrebbero essere considerati Long Lasting Products dal Regolamento UE 2024/3012 che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti permanenti di carbonio, la carboniocoltura e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti. Il sistema degli imballaggi presenta un’ elevata variabilità delle condizioni di uso e di fine vita che suggerisce di delegare queste fasi all’utilizzatore dell’imballaggio per fornire dei dati credibili.