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Materiali

Riciclo / Crescono i ricavi, calano i margini

E' a rischio la sostenibilità economica di un settore frammentato che richiede strategie commerciali

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Agici osservatorio

Secondo il recente studio 'I driver economici dell’industria del riciclo e dei rifiuti' curato da AGICI, l’industria del riciclo è soggetta a un calo delle marginalità medie dello 0,6%: il settore risente, infatti, delle crescenti tensioni sui mercati delle materie prime seconde (MPS) e delle sfide poste dagli obiettivi europei di sostenibilità. L’Osservatorio curato da AGICI ha sviluppato un modello che ricostruisce il flusso lineare delle cinque filiere di plastica, carta, vetro, organico e RAEE, e coinvolge 9 tipologie di operatori attivi lungo le varie fasi di lavorazione.

I risultati appaiono estremamente eterogenei, con l’operatore della raccolta che raccoglie solo il 2% di marginalità e il termovalorizzatore che registra la performance migliore, raggiungendo il 19%. Gli impianti di selezione di plastica e carta superano la soglia del 10%, mentre la maggioranza dei riciclatori, fatta eccezione per le cartiere (12%), si posiziona al di sotto.

Per validare tali evidenze, il modello di AGICI è stato confrontato con un campione di 50 aziende attive nelle cinque filiere, esaminandone i principali dati economico-finanziari disponibili nel periodo compreso tra il 2017 e il 2023. Nel 2023 il campione ha generato ricavi aggregati superiori a 7 miliardi di euro e ha realizzato investimenti per 1,04 miliardi, di cui circa 682 milioni sostenuti da aziende a partecipazione pubblica. Tuttavia, la marginalità è passata da circa il 5% del triennio 2017-2019 a un valore negativo di -0,6% nel 2023.

Conferimento di biomasse da FORSU al sito A2A di Cavaglià
Lo studio ha poi censito 305 operazioni di M&A effettuate tra il 2017 e il 2025, per delineare le strategie adottate dalle imprese. Nel 2023 è stato registrato il picco con 73 transazioni, seguito da un lieve ridimensionamento nel 2024, quando le operazioni sono state 43. Nel complesso, il 51% ha riguardato investimenti impiantistici, il 41% acquisizioni, mentre uscite dal mercato e joint venture si attestano entrambe al 4%. Infine, i flussi di capitale si sono concentrati soprattutto sul segmento dell’organico (19%), seguito da vetro (12%), plastica (9%), carta (8%) e RAEE (6%).

Per invertire la tedenza negativa sulle marginalità, l’Osservatorio di AGICI raccomanda:

  1. una riforma normativa orientata all’efficienza e un’innovazione nelle politiche industriali: le aziende dovranno riequilibrare il proprio modello di ricavi, spostando l’attenzione dalla sola gestione dei materiali alla valorizzazione e commercializzazione degli output, innalzando la qualità dei processi di riciclo e, dove necessario, dimensionando le strutture per conseguire economie di scala e facilitare l’accesso al capitale.
  2. una riorganizzazione complessiva che ponga al centro la semplificazione normativa, l’uniformità di governance, il rafforzamento e la centralizzazione dei sistemi EPR, realizzati attraverso un’azione coordinata tra istituzioni nazionali e autorità europee in modo da garantire raccolte di elevata qualità e contenere i costi di partecipazione al mercato.
  3. a livello comunitario bisogna definire in modo univoco le caratteristiche delle materie prime seconde e assicurarne la protezione dalle importazioni non conformi per favorire la competitività delle MPS rispetto alle materie vergini e rafforzare la sostenibilità economica e ambientale dell’intera industria del riciclo.

Eugenio_Sini_AGICI
“L’industria del riciclo oggi si scontra con un paradosso della crescita, che vede i ricavi aumentare ma le marginalità diminuire. In questo contesto, a farne le spese sono gli impianti di riciclo vero e proprio, la parte terminale della filiera, per cui il modello di business è sempre meno sostenibile”, ha commentato Eugenio Sini, Coordinatore dell’Osservatorio Riciclo e Rifiuti, durante la presentazione dei risultati ai primi di luglio a Milano - L’estrema frammentazione in nicchie ristrette di mercato non giova a nessun operatore ma, anzi, mette a repentaglio la tenuta del comparto: è dunque essenziale favorire un approccio di cooperazione per far crescere il mercato e identificare nuove vie per valorizzare i materiali riciclati a valle dei processi”.