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Design

Legno / L'essenza del packaging secondo Kose

Vaso, bottiglia, contenitore e nulla di tutto ciò

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Kose Salone del mobile milano 2025

Una picca, una mela, una foglia, un cuore. Tutto e il contrario di tutto ciascuno vede in questo ‘complemento d’arredo’ come è stato ‘categorizzato’ dal Salone del Mobile secondo il tipo di produzione dell’azienda milanese Kose.

Kose vaso salone del mobile milano 2025
Sono due valve ricavate da legno di frassino italiano e lavorate a mano fino a poter essere perfettamente saldate e proporsi come la categoria più accettabile da una mente semplice: un vaso. Ma anche una mente semplice avverte che è altro: una scultura, un concetto spaziale uscito da un’opera di De Chirico, Morandi, Savinio o una scultura di Brancusi, le prime citazioni che mi vengono in mente. Oggetto perfettamente non necessario eppure essenziale in tutti i sensi, il suo legno ricorda anche che parte dei nomi dei colli romani erano fitotoponimi: i vimini del Viminale; il faggio del Fagutale, una delle alture dell’Esquilino; e il frassino del Quirinale, il colle delle lance. Prodotta con il frassino era l’arma dei cittadini romani per eccellenza, i Quiriti. Leggero, lavorabile, bilanciato il frassino era ideale per produrre un’arma atta a difendersi e combattere a distanza. Ma la sua linfa è anche dolce e nutriente: la manna.

In questo frassino ridisegnato in forma di poesia, si intravvedono il salire e scendere del circolo sanguigno, il magma di un vulcano, le correnti convettive dell’aria e dell’acqua, la circolarità della natura e della linfa del legno da cui è rinato. Nero, ma mi piace pensare che sia il colore della vita: si dice che i buchi neri assorbano l’energia luminosa e la materia, ma non per distruggerle: si dice per proiettarle oltre, in una nuova realtà.