La carenza di legno e la crescita delle quotazioni, anche del 20-30% in più, sono i principali problemi che si trova ad affrontare il mercato degli imballaggi in legno. Un mercato già incerto e instabile dalla fine del 2024, che si conferma in difficoltà anche all’inizio del 2025, come spiega Silvia Francescon, responsabile amministrativa e socia della Francescon Imballaggi srl nell’intervista rilasciata alla rivista Legno 4.0, che sarà pubblicata sul prossimo numero in uscita a marzo.
La tempesta Vaia e il bostrico hanno ridotto la quantità di tronchi disponibili e peggiorato la qualità, oltre a causare una stretta sulle concessioni di taglio. Tutto ciò ha determinato un importante rialzo dei prezzi, che non riguarda solo l’Italia, ma anche la vicina Austria, da cui le aziende italiane si riforniscono.
Difficile fare previsioni sull'andamento dei prossimi mesi, secondo Silvia Francescon, la cui azienda (specializzata nella produzione di pallets in legno e attiva in provincia di Treviso dal 1966, dove oggi ha un insediamento produttivo di 32.000 metri quadri) ha clienti in tutti i settori - edilizia, chimica, automotive, componenti meccaniche, lavorazione della plastica - che hanno in diversa misura subito rallentamenti a causa della congiuntura internazionale.
Inoltre, pur avendo realizzato grandi investimenti, negli ultimi anni, in direzione del paradigma Industria 4.0, Francescon aggiunge che un’altra grave carenza, oltre a quella del materiale, è in questo momento la manodopera, anche di personale con una formazione di base che le stesse aziende sarebbero poi disposte a specializzare mettendo a disposizione corsi e tutor.
