Che si può decomporre (mediante l’azione di microrganismi, funghi, batteri, enzimi) nei suoi componenti di base quali anidride carbonica (CO2), biomassa, acqua e metano. Poiché la degradazione ha luogo in condizioni (tempo, temperatura, ecc.) ben definite, la biodegradabilità di un manufatto (imballaggi compresi) va dichiarata insieme alle condizioni adottate o alle norme di riferimento dove tali condizioni sono indicate. In Europa la norma di riferimento è la EN 13432:2000, “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione – Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi”. La biodegradabilità viene determinata mediante test di laboratorio misurando la quantità di CO2 prodotta in un certo lasso di tempo. La EN 13432 richiede che per poter essere definito biodegradabile, il 90% del materiale deve poter essere convertito in CO2 entro 45 giorni.