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Conserve

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Dal punto di vista commerciale, nel linguaggio degli addetti ai lavori della distirbuzione moderna, si intendono cinque famiglie di prodotti confezionati in condizioni di lunga conservabilità e a temperatura ambiente dei seguenti settori (in Europa, il mix varia molto da paese a paese): conserve verdi (verdure e legumi, sottaceti e sottoli), rosse (pomodori e derivati quali polpe e passate), e gialle (principalmente frutta sciroppata).

Ai tre macrosettori si aggiungono prodotti a maggior valore aggiunto quali i sughi pronti, le composte di frutta, i mix di verdure lessate come contorni pronti al consumo. Gli altri due settori delle conserve sono quelle ittiche (tonno, acciughe, salmone, sgombri e sardine, prodotti spalmabili, ecc.) e quelle animali (carne in gelatina, paté e macinati, wurstel in salamoia, ecc.).

Dal punto di vista industriale, le conserve costituiscono la produzione di serie, moderna e con standard nutrizionali, organolettici e di sicurezza alimentare elevata di preparazioni alimentari che affondano le loro radici nella tradizione domestica; le conserve industriali ricorrono perlopiù alla tecnologia della pastorizzazione e della sterilizzazione e sfruttano diversi materiali e strutture d'imballaggio, sia rigidi sia flessibili.

La maggior quota di mercato attuale in Italia è rapprsentata dalle confezioni metalliche in banda stagnata, seguite dal vetro e dall'alluminio. Una minoritaria quota di mercato, ma in lenta crescita, è attribuibile a materiali polimerici (PET) rigidi e flessibili (laminati multistrato PE+AL+EVOH), oltre che ai contenitori in cartoncino poliaccoppiato.